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Con l’Alto Patronato dell’Ambasciata di Ungheria il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza un incontro sul romanzo” I ragazzi di via Pál”

Il prossimo 27 Settembre sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, sarà disponibile la conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà” e dal Centro studi italo-ungherese “Árpád”, sul tema “Le fiabe e la letteratura per gli adolescenti hanno ancora importanza nella formazione dei ragazzi di oggi?: Breve analisi del romanzo I ragazzi di via Pál / A Pálutcaifiúk di Molnár Ferenc”.I Ragazzi di Via Pal” è un libro per ragazzi scritto dallo scrittore ungherese Ferenc Molnár tra il 1905 e il 1906. Racconta della spensieratezza dei ragazzi, ma soprattutto di come possano essere seri al momento giusto. Il racconto si svolge a Budapest nella primavera del 1889 e racconta le avventure vissute da un gruppo di ragazzi, schierati in due bande contrapposte. Boka è il protagonista ed è a capo della banda che comprende Csele, Nemecsek, Csonakos, Weisz, Gereb e Kolnay. Questo gruppo di ragazzi, insieme, prendono il nome di I ragazzi della via Pàl, un libro per ragazzi scritto dallo scrittore ungherese Ferenc Molnár tra il 1905 e il 1906. È la storia di un gruppo di ragazzi (i ragazzi della via Pál, appunto) che trascorrono il loro tempo tra la scuola e un piccolo prato abbandonato, un’area dismessa nel centro di Budapest che usano come area di gioco e per tenere riunioni dopo la scuola. L’autore voleva denunciare l’assenza di spazi per giocare nelle città dell’epoca, un tema molto sentito allora .Il punto di forza del romanzo è però il racconto senza infiorettature e alterazioni di quell’età speciale che è l’adolescenza. Nel corso della storia i ragazzi scoprono il significato dell’amicizia, le bugie e il tradimento, il far parte di un gruppo, il bullismo, tutto raccontato senza esasperare nulla: è uno spaccato di vita della Budapest dei primi del novecento ma nel bene o nel male potrebbe essere ambientato ovunque e in qualunque epoca. “I ragazzi di via Pàl”, un romanzo che se facente parte a pieno titolo della letteratura per ragazzi, consente una serie di interpretazioni e spunti di riflessione per i più grandi, soprattutto a quei grandi, che della guerra ne fanno un grande gioco da tavolo, ma il tavolo si trasforma immediatamente in terra reale, lasciando pochi dubbi all’immaginazione. Alla fin dei conti perché una guerra è da combattere quando all’uomo gli è stato fatto dono della parola e del sentimento come grande nodo di fratellanza e amore. Ma Molnar, così come un altro grande scrittore William Golding autore del capolavoro Il signore delle mosche, esplicita chiaramente come la guerra sia un elemento intrinseco all’interno dell’uomo: i bambini da piccoli all’asilo giocano per accaparrarsi il miglior giocattolo; quando crescono vogliono apparire sempre un gradino in più rispetto all’amico e, infine, quando diventano grandi vogliono avere un posto nella gerarchia del lavoro, possibilmente alto. Tutto ciò avviene con delle micro guerre che sembrano far parte di ogni uomo, di ogni epoca e cultura.Il nuovo incontro, predisposto dalle due co-associazioni culturali, ha ricevuto l’Alto Patronato dell’Ambasciata di Ungheria e nel corso della giornata di studi,dopo i saluti di S.E. ÁdámZoltánKovács (Ambasciatore Straordinario e Plenipotenziario di Ungheria) e Gianni Aiello (Presidente del Circolo Culturale “L’Agorà”) la parola passerà a Jámbor Judit Katalin (Presidente Associazione “Maria d’Ungheria Regina di Napoli”). Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione, organizzata dal sodalizio culturale reggino,sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da mercoledì 27 settembre.

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