Si è inaugurata venerdì scorso presso le sale del Castello Aragonese di Reggio Calabria la mostra “L’architettura scritta dalle donne. Storie vere ex Plautilla nobis”, ideata e curata dalla Commissione Pari Opportunità 2021-2025 dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Reggio Calabria. Un seminario sul tema, svoltosi presso il Convitto Nazionale di Stato “T. Campanella” e aperto ai soli iscritti agli ordini professionali degli Architetti, ha preceduto l’inaugurazione della mostra che è invece aperta al pubblico e visitabile fino al prossimo 2 dicembre.
Promotori dell’evento l’Ordine degli Architetti e il Comune di Reggio Calabria, che hanno creduto nel progetto della Commissione Pari Opportunità e nell’impegno dei suoi componenti, gli architetti Giovanna Caminiti, presidente, Selenia Talia, vicepresidente, Alessandra Iaria, segretario, Benedetta Facciolo, curatrici della mostra, e di Maria Bagnato, Loredana Brianti, Giovanna Miceli, Paola Redi (anche social media manager del gruppo) e Letizia Vittoriano. Venerdì, l’attrice Silvana Luppino, nei panni seicenteschi di Plautilla Bricci, prima donna architetto della storia, ha aperto agli astanti le porte delle sale superiori del castello declamando un monologo scritto da Giovanna Caminiti e liberamente tratto dal romanzo L’architettrice di Melania G. Mazzucco (Einaudi), libro che ha ispirato la Commissione per l’ideazione del progetto.
Presenti alla serata inaugurale, il Presidente dell’Ordine l’architetto Ilario Tassone e alcuni membri del Consiglio, l’assessore alla Cultura Irene Calabrò, l’assessore alle Politiche di Genere Angela Martino, i relatori del seminario, l’architetto internazionale Teresa Sapey, l’antropologa dell’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria Prof.ssa Patrizia Giancotti, il designer e Presidente ADI Delegazione Calabria Francesco Alati, il presidente della Consulta Comunale Politiche Sociali e Cultura Prof.ssa Marisa Cagliostro e numerosi iscritti dell’Ordine. La mostra occupa tre spazi espositivi del Castello Aragonese: il percorso inizia nella sala Giovanni da Pienafel, con l’installazione Incipit_Non ci sono balene, che lascia immergere il visitatore in un’atmosfera onirica, legata all’episodio della vita di Plautilla bambina che, insieme al padre, vede per la prima volta la carcassa di una balena incastrata tra gli scogli, simbolo di ciò che ancora non conosciamo ma che, per esistere, deve essere cercato o creato…
Nella sala museale Garcislao de la Vega è collocata La casa di Plautilla, uno spazio che illustra il racconto biografico e iconografico di 67 architetti donna, da Plautilla Bricci ad oggi. Nella sala principale, un video con il monologo di Plautilla Bricci, interpretata dall’attrice Silvana Luppino, racconta la sua vita di “architettrice” lasciando un messaggio a chi la ascolta. Infine, nella sala Flavia Gaetano (O Caetani) della Torre Sud, il visitatore potrà incontrare, al di là del tempo e dello spazio, alcune tra gli architetti in mostra, impegnate in Mut(u)e conversazioni sulla vita e l’architettura. “Il nostro – dichiarano i membri della Commissione – non è un manifesto di fanatico femminismo, ma un personale contributo alla storia dell’architettura che ha fine di riallineare sulla sua retta temporale nomi di grandi donne architetto accanto a quelli dei colleghi uomini, non per il loro genere ma per i meriti che sono loro dovuti. Amiamo ripetere ‘Non il posto di una “quota rosa” da occupare, ma l’equo riconoscimento di un’abilità’”.