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Eventi formativi dell’Ordine degli Infermieri di Reggio Calabria nel mese di novembre

Nel mese di novembre l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Reggio Calabria (OPI) organizza due corsi d’aggiornamento per l’Educazione Continua in Medicina.

Il primo evento dal titolo: “Il politrauma: dal territorio all’ospedalizzazione.” si svolgerà il 17 novembre presso il “Centro Servizi e Ricerche l’Acquario” in Via Ciccarello, 77 a Reggio Calabria e avrà come responsabile scientifico il dott. Sebastiano Macheda direttore dell’U.O.C. Terapia intensiva e Anestesia del G.O.M. “Bianchi- Melacrino-Morelli”. I moderatori sono il dott. Marco Tescione ed il dott. Giuseppe Sera.

L’emergenza trauma, con la drammatica quotidianità che la contraddistingue, oltre a richiedere importanti interventi strutturali e infrastrutturali con una forte connotazione preventiva, necessita di un approccio semplice alla scena dell’evento, mirato alla identificazione dei fattori di rischio e al supporto delle funzioni vitali.

I moderni sistemi di emergenza, pur con le difformità a tutt’oggi esistenti in Italia, si stanno consolidando avendo come fulcro da un lato le Centrali Operative 118 con le relative risorse territoriali e, dall’altro, ospedali di riferimento per la patologia traumatica.

Servono perciò procedure condivise, operatori addestrati e soprattutto un linguaggio comune che permetta di costruire percorsi affidabili per le diverse tipologie di pazienti.

La rapidità e professionalità necessarie per fronteggiare questi eventi non possono fare riferimento solo all’entusiasmo e inventiva personale, ma debbono necessariamente poggiare su una solida base di conoscenze, abilità e capacità gestionali.

Relazioneranno i dott. Domenico Alessi, Vincenzo Amalfi, Sandro Ganzino, Antonino Loddo, Claudia Palamara, Annalisa Piccolo e Gioia Polito.

Il secondo appuntamento il 24 novembre con il corso “Aggressioni al personale sanitario post Covid-19. Analisi e possibili soluzioni” si terrà presso l’E’hotel di Reggio Calabria, responsabile scientifico dell’evento è il dott. Osvaldo Barba.

L’evento, patrocinato dell’Associazione Italiana Donne Medico, analizza il triste, e quantomai attuale, fenomeno delle aggressioni al personale sanitario focalizzando la sua attenzione su quando sta accadendo a due anni dall’insorgenza dell’epidemia da Covid-19.

L’ultimo report della Sovraintendenza sanitaria centrale, sottolinea che il 40% degli operatori sanitari INAIL ha dichiarato di aver subito un’aggressione. In particolare, dal questionario al quale hanno risposto in 1144 operatori (44%infermieri, 45% medici) emergono dati specifici sulle vittime di violenza e/o aggressioni. Il 40% degli interpellati ha dichiarato di aver subito un’aggressione, e il 27% di averne subita più di una. Tra le tipologie di aggressioni, la molestia è stata quella maggiormente segnalata (42%), seguita dalla minaccia (35%) e dalle aggressioni verbali (10%).

Due Professioniste della Salute, la dott.ssa Imma Sollazzo e la dott.ssa Ilaria Iezzi, provenienti dal “Pellegrini” di Napoli, condivideranno la loro esperienza di persone aggredite violentemente durante l’orario di servizio.

La dottoressa Mara Pavan, Presidente dell’Associazione Professioni Sanitarie Italiane Legali e Forensi, relazionerà sul ruolo dell’Infermiere Legale e Forense in caso di aggressione al personale sanitario.

La dottoressa Annamaria Rosato, Presidente dell’Associazione Italiana Donne Medico- Sezione di Reggio Calabria porterà il suo contributo circa la valutazione del rischio di aggressione rispetto alla situazione attuale.

Il dott. Osvaldo Barba, Professionista della Salute ed esperto in comunicazione sanitaria sottoporrà alla platea la gestione dello stress in setting ansiogeni nel caso di utenti aggressivi.

Di grande attualità l’intervento della dottoressa Vincenza Amato circa le difficoltà degli operatori nella gestione di un hub vaccinale in periodi di pandemia.

Concluderà la giornata formativa il dott. Raimondo Mattina, grafico pubblicitario ed esperto di marketing, sull’importanza della comunicazione nella prevenzione e sensibilizzazione del fenomeno delle aggressioni ai sanitari.

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