Si parlerà de “I Bronzi di Riace tra restauro e metallurgia della grande statuaria in bronzo” nella conferenza tenuta dal professor Mario Micheli del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Roma Tre, domani pomeriggio dalle ore 17.00 alle 18.30.
L’incontro si svolgerà in modalità digitale sulla piattaforma Microsoft Teams (link di collegamento già disponibile sulla pagina Facebook del Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria).
«È il primo appuntamento del ciclo di incontri organizzato dall’Ateneo romano in collaborazione con il Museo Archeologico Nazionale – commenta il Direttore Carmelo Malacrino – nell’ambito delle celebrazioni per il Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Il professor Micheli, docente di storia e tecnica di restauro nei corsi magistrali di Archeologia e di Storia dell’Arte, ci condurrà alla scoperta delle tecniche metallurgiche antiche che, proprio in occasione dei restauri effettuati sui Bronzi, si è arricchita di nuovi elementi. Attraverso le parole di uno dei protagonisti degli interventi eseguiti dall’Istituto Centrale per il Restauro e la visione di filmati d’epoca, il pubblico sarà condotto alla scoperta delle tecniche di creazione dei grandi capolavori dell’arte greca. Sarà un’occasione straordinaria per continuare quel percorso di approfondimento e di offerta culturale al grande pubblico che rientra nella nostra mission. Un obiettivo – conclude Malacrino – al quale non intendiamo venire meno, nonostante la drammatica carenza di personale negli uffici e negli spazi espositivi, che ci ha visti costretti a sospendere le attività in presenza per tutto il mese di aprile. Ringrazio la professoressa Giuliana Calcani, componente del Consiglio di Amministrazione del MArRC per essersi fatta promotrice di questo ciclo di incontri altamente scientifici».
«Alle celebrazioni per i Cinquant’anni della scoperta dei Bronzi di Riace parteciperanno anche Università ed enti culturali del centro e del nord d’Italia: dall’Università degli Studi Roma Tre, agli Atenei di Padova e di Udine, al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a dimostrazione dell’interesse esteso ad ampio raggio sui due capolavori dell’arte greca, esposti al MArRC – afferma Giuliana Calcani, dell’Università Roma Tre e membro del Comitato organizzativo delle celebrazioni. Avere la possibilità di riflettere su opere così complesse dal punto di vista tecnico, formale, attributivo, è un’occasione preziosa non solo per approfondire la conoscenza dell’arte antica, ma anche per valutarne il potenziale di relazione che hanno con la società attuale».
Per il professor Mario Micheli: «Il recupero dei Bronzi nel mare di Riace il 16 agosto 1972 ha aperto una fase straordinaria di ricerca sulle procedure della fusione artistica greca. Era necessario avere due capolavori che potessero fare da cassa di risonanza per una tipologia numericamente poco attestata, rispetto alla statuaria in marmo, per concentrare risorse conoscitive a tutto campo anche sulla metallurgia antica».