L’8 marzo 2025 a Mendicino è stato un giorno di intensa partecipazione e profonda riflessione, grazie all’iniziativa promossa dall’Associazione Prometeus. Un programma ricco di significati ha scandito la giornata, unendo simboli, parole e cultura per ricordare le donne che hanno pagato il prezzo più alto della violenza, ma anche per ribadire la necessità di un impegno concreto nella costruzione di una società più giusta ed equa.
Un albero per la memoria: il ricordo di Roberta Lanzino e Arcangela Filippelli
La giornata si è aperta alle ore 9:30 nella Villetta Roberta Lanzino, con un momento toccante di commemorazione e consapevolezza. Grazie all’autorizzazione dell’amministrazione comunale, su richiesta dell’Associazione Prometeus, è stata piantata una mimosa, fiore simbolo di forza e resistenza femminile, per ricordare Roberta Lanzino, vittima della brutalità dell’uomo.
Un gesto dal forte valore simbolico: la mimosa, con i suoi rami sottili ma resistenti, rappresenta la determinazione e la resilienza delle donne di fronte alle avversità. Ogni fiore che sboccerà sarà il segno di una memoria che non si spegne e di un impegno che continua per costruire una società più giusta, in cui nessuna donna debba più subire violenza e ingiustizia.
Durante la cerimonia è intervenuto Don Enzo Gabrieli, che, raccogliendo lo spirito dell’iniziativa proposta da Prometeus, ha voluto ampliare la riflessione ricordando anche un’altra giovane vittima della violenza: Arcangela Filippelli. Una storia dolorosa, che si intreccia con quella di tante donne il cui destino è stato spezzato dalla brutalità. La sua memoria, come quella di Roberta, deve restare viva affinché tragedie simili non si ripetano mai più.
A rendere ancora più intenso il momento è stata Lucia Rubino, membro di Prometeus, che ha letto una poesia inedita di Antonio Filippelli, dedicata a tutte le donne. Un componimento profondo e toccante, risultato vincitore di un importante concorso promosso dalla Pro Loco di San Vincenzo La Costa. Un omaggio sentito alla forza, al coraggio e alla bellezza delle donne, che ha emozionato tutti i presenti.
L’inaugurazione della sede di Prometeus: un nuovo spazio per la comunità
Dopo il momento commemorativo, la giornata è proseguita con un evento altrettanto significativo: l’inaugurazione della sede associativa di Prometeus in Piazza Duomo n.3, nel cuore di Mendicino.
Uno spazio che nasce con l’obiettivo di essere un punto di riferimento per il territorio, aperto a iniziative di promozione sociale, culturale e di sensibilizzazione. Un luogo dove il dialogo e l’azione concreta possano camminare insieme, per offrire supporto, formazione e strumenti per costruire una comunità più inclusiva e consapevole.
Nel suo intervento, Domenico Luciani, esponente di Prometeus, ha ribadito i principi fondanti dell’associazione: una realtà libera e aperta, il cui unico scopo è il coinvolgimento della comunità, senza barriere o esclusioni, con l’obiettivo di creare uno spazio di aggregazione in cui tutti possano sentirsi parte attiva del cambiamento. Un messaggio chiaro e forte, che sottolinea l’importanza della partecipazione collettiva per costruire una società più giusta.
L’inaugurazione ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, associazioni locali e rappresentanti delle istituzioni, a dimostrazione dell’interesse e dell’attenzione che la comunità di Mendicino riserva alle tematiche sociali e culturali.
A dare ulteriore valore all’evento è stato il commento musicale della Banda Musicale Città di Mendicino 1885, che con le sue melodie ha reso il momento ancora più solenne e sentito.
Cinema e riflessione: la proiezione di “C’è ancora domani”
La giornata si è conclusa con un altro evento di grande impatto emotivo e culturale: la proiezione del film C’è ancora domani di Paola Cortellesi presso l’Ex Filanda.
Un’opera che racconta con straordinaria potenza narrativa la condizione femminile in un passato non troppo lontano, ma che risuona ancora oggi come un monito. La storia della protagonista, le sue lotte e la sua voglia di riscatto hanno offerto al pubblico uno spunto di riflessione sulle conquiste raggiunte e su quelle ancora da ottenere.
Il film, accolto con grande emozione e partecipazione, ha stimolato un dibattito spontaneo tra i presenti, rafforzando il senso di responsabilità collettiva nel contrasto alla violenza di genere e nella promozione di una cultura del rispetto.
Un 8 marzo di impegno e speranza
L’8 marzo 2025 a Mendicino non è stato solo un giorno di celebrazione, ma un’occasione per rinnovare un impegno collettivo. Dalla memoria di Roberta Lanzino e Arcangela Filippelli alla nascita di un nuovo spazio associativo, fino al potere evocativo del cinema, ogni momento ha avuto un filo conduttore chiaro: la necessità di non fermarsi, di continuare a lottare affinché il rispetto per la donna sia sempre al centro della società.
Un messaggio che Mendicino ha saputo lanciare con forza e partecipazione, dimostrando che il cambiamento inizia dai gesti, dalle parole e dalle azioni di ogni giorno.