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Domani a Catanzaro la presentazione della rete delle Comunità Ospitali di Calabria su “Ruolo della comunità: protagonismo e servizi”

“La strada intrapresa con lo sviluppo del progetto “Rete delle Comunità Ospitali di Calabria”, promosso da Borghi autentici Italia, che vede coinvolte le comunità di Canna, Melissa e S. Lorenzo Bellizzi, rappresenta una proposta di azione, che individua la cura e la rigenerazione dei beni comuni (materiali e soprattutto immateriali) come via maestra per il buon funzionamento della vita sociale e politica delle comunità coinvolte”.

E’ quanto afferma Maurizio De Luca, vice presidente di Legacoop Calabria e coordinatore di Legacoop Produzione e Servizi Calabria in occasione della presentazione della rete delle Comunità Ospitali di Calabria che si terrà domani alle 10.30 nella sede della Cittadella regionale a Catanzaro.

“I nostri territori, soprattutto quelli inseriti nelle aree interne e marginali, vivono un progressivo processo di spopolamento, dovuto essenzialmente alla carenza di lavoro e opportunità per i giovani, ma anche di servizi, di opportunità di svago e di spazi di autoaffermazione delle proprie individualità. In un quadro in cui i vecchi bisogni si sommano ai nuovi, occorre che gli enti locali più prossimi ripartano dalle proprie potenzialità, presenti o latenti, per cercare di minimizzare i propri problemi o addirittura di elevarli a condizioni di successo – afferma ancora De Luca -.  La pratica sussidiaria è uno dei principali processi di produzione di capitale sociale. L’individuazione di un bene comune, materiale o immateriale, l’assunzione condivisa dell’azione concreta della sua cura e tutela, rigenera legami sociali e contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita delle persone.  Il Progetto muove quindi dalla necessità di sviluppare nuove forme di solidarietà orizzontale in un’ottica di scambio circolare tra tutti gli attori del territorio”.

“I borghi interessati dal progetto hanno una specificità tale da poter rappresentare una possibile destinazione sociale, ambientale e culturale. Tradizioni locali, feste, produzioni tipiche, natura, prevalgono su altri aspetti tipici del settore turistico, facendo quindi emergere l’aspetto umano proprio delle piccole comunità. Dal tema musicale per Canna, alla connotazione storica delle rivendicazioni contadine e della cultura del vino di Melissa, alla tradizione escursionistica e naturalistica di San Lorenzo Bellizzi. L’obiettivo è l’implementazione di una rete delle Comunità Ospitali di Calabria, con la costruzione di una proposta organica formulata su accoglienza e ricettività, che descrivono le maggiori potenzialità di questi luoghi.

Operatori economici, associazioni e cittadini, che rappresentano le diverse componenti della comunità locale, hanno saggiato, nelle attività svolte in fase di analisi e sperimentazione del contesto ospitale, il confronto e la prospettiva di relazioni utili per la costruzione di una nuova offerta turistica”.

“La giusta considerazione dei punti di forza e di debolezza della stessa comunità, all’interno di questi borghi, è la chiave per la nascita e il consolidamento di una cooperativa di comunità, capace di attivare i processi socio/economici tipici di questa forma di imprese – spiega ancora De Luca – . Per la riuscita del progetto è necessario tradurre il semplice interesse della porzione di comunità interessata al processo in un coinvolgimento attivo e partecipativo, anche con un impegno sostenuto da parte dell’amministrazione comunale.  I cittadini coinvolti devono diventare imprenditori e lavorare a servizio della comunità, del territorio e di sé stessi”.

“Il futuro imprenditore dovrà essere in grado di operare scelte sicure e consapevoli e, a tal scopo, verrà formato sulle attività da svolgere con un processo continuo e in itinere. Non di meno, dovranno essere individuati e spronati all’azione i soggetti in grado di trainare la comunità, sia essa cooperativa o di altra forma imprenditoriale – conclude De Luca -. L’esperienza del percorso che oggi segna la sua giornata conclusiva dal punto di vista formale, in realtà segnerà per noi, come associazione, e per tutte le comunità coinvolte, un processo inarrestabile che ci dovrà vedere tutti impegnati nella costruzione di una nuova narrazione della partecipazione e della condivisione”.

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