Dal salone del Libro di Torino a Lamezia terme, continua il percorso emozionale di Michela Cimmino che domani, venerdì 27 maggio, nel cortile di “Grafichéditore”, nell’ambito della rassegna “Il maggio dei libri”, presenterà il suo libro ” Di tuberose, fresie e gelsomini… edito da Grafichè.
A dialogare con l’autrice guidando il pubblico lungo le segretezze dell’animo, sarà Tommaso Cozzitorto che stimolerà quei silenzi nascosti, ed arricchire la nostra conoscenza sull’opera e sulla mano che ivi si è posata.
Un libro per cantare e decantare la bellezza, riuscendo a riportare le lancette dell’orologio indietro a quel tempo in cui eravamo felici e non lo sapevamo, in un modo leggero, ma non superficiale, planando dall’alto senza macigni sul cuore (Calvino).
L’autrice attraverso la scrittura, dona voce alle emozioni nascoste nel cassetto dei ricordi, le rispolvera restituendo loro vivacità pittorica, artistica, e testimoniare quella gioia di ritrovarsi, ancora, a riprendere socialità e accoglienza.
Un amarcord, di proustiana impostazione, uno scavo archeologico di sentimenti ed emozioni che ha come protagoniste, le donne di famiglia, e quei loro incontri che hanno segnato la storia della città, così come il percorso esistenziale dell’autrice, affiancata dalla figlia Maria Teresa che ha curato l’introduzione definita la ” tessitrice di memoria”.
Le pagine del libro della professoressa Cimmino hanno una loro ben definita identità, colore, odore e sapore. In ognuna di esse ritroviamo petali di fiori, macchie di farina e zucchero a velo, appunti di vita, quadri di città, mari, monti e colline.
Ed a tutti i suoi lettori, Michela regala ricette gastronomiche che rappresentano un bel pretesto per la narrazione che, dall’ io passa ad un corale noi narrante, ad uno spaccato di storia lametina, della quadratura meridiana d’ Italia, da Napoli alla Calabria più bella e fa conoscere un territorio di miti, di storia, dii sublime bellezza. Una parte del bel Paese che ha tutto per rappresentare un valore aggiunto all” Italia. Un’Italia che crescerà se crescerà il Mezzogiorno.
Un incontro di linguaggi e scritture planetarie che urlano, ad una voce, sottolinea l’autrice – “No alla guerra!” La cultura e la conoscenza sono gli antidoti alla violenza, all’aggressività, alla privazione di libertà dei popoli, ed è il migliore investimento, canto alla bellezza, forza e intelligenza per risolvere i conflitti, con il dialogo e la ragione. E tutto questo ripudia la guerra. Dal salone del Libro – continua – si è elevato un messaggio di pace che naturalmente porta con sé la scrittura.
L’autrice Cimmino, nell’ esprimere queste parole, nel contesto di Torino, ha proprio incantato la platea. in un applauso di condivisione e desiderio di costruire, insieme, un mondo migliore, da lasciare a chi verrà dopo di noi, più bello di quello che ci è stato consegnato.