“I lavoratori ex LSU-LPU dei comuni Presilani – si legge in una nota di Uil Fpl Cosenza – si sono riuniti in assemblea nella giornata di ieri. Insieme ad essi era presente la Uil Fpl ad ascoltare le loro rivendicazioni.
Il motivo dell’incontro è scaturito dall’assegnazione, da parte dello Stato, di una somma pari a 20 milioni di euro, derivati dai fondi stanziati dal Decreto Mille Proroghe, per l’incremento della retribuzione e per l’equiparazione tra LSU e LPU. Tali fondi sono stati destinato dalla Regione Calabria direttamente, e pro-capite, ai lavoratori stabilizzati con la legge 147/2013.
Tale apprezzabile disposizione ha dato sollievo a tanti lavoratori che ogni anno sperano nell’impegno delle amministrazioni comunali di aumentare qualche ora di lavoro, ma che tuttavia restano lontani dalla loro meta: il passaggio al Full Time”.
“Ad unirsi a tali speranze ci sono anche i lavoratori Part Time stabilizzati con la normativa precedente al 2013 che purtroppo non rientrano nell’ultima assegnazione di fondi.
Come è noto, i comuni della regione Calabria, negli ultimi 20 anni, sono riusciti a mantenere i servizi alla cittadinanza grazie all’impegno di tanti lavoratori che per anni hanno prestato la loro opera ricevendo un sussidio e contributi figurativi prima della loro stabilizzazione avvenuta di norma a tempo parziale per le ore finanziate dalla Regione e dallo Stato.
Ieri, in assemblea, hanno chiesto a gran voce di non essere dimenticati, e dopo oltre 20 anni desiderano trovare una soluzione definitiva alla loro situazione. Tra loro c’erano dipendenti che ancora oggi sono a 18 ore. Anche nei comuni più virtuosi come Casali del Manco nessuno ha raggiunto il full-time. Questi lavoratori sono entrati nei comuni con una stabilizzazione schiacciata verso il basso e, pur svolgendo spesso compiti afferenti a categorie superiori, non hanno potuto essere riqualificati. Per questo motivo si sentono doppiamente frustrati e sono pronti alla mobilitazione”.
“Questi lavoratori, infine, – conclude la nota – hanno una contribuzione ridotta per il periodo in cui sono stati utilizzati come LSU-LPU e per il loro eterno part-time che non gli consentirà di uscire dal mondo del lavoro con una pensione commisurata a tanti anni di lavoro.
La Uil Fpl pertanto chiede che Comuni, Regioni e Stato si adoperino all’unisono per donare dignità a questi lavoratori che altro non chiedono di lavorare full-time e nella categoria in cui effettivamente operano”.