“A volte bisogna rischiar, fare altre cose. Occorre rinunziare ad alcune garanzie perché sono anche delle condizioni” - Tiziano Terzani
HomeFronte del palcoFronte del palco CosenzaRaccolta fondi dal basso per realizzare un teatro di comunità a Belmonte...

Raccolta fondi dal basso per realizzare un teatro di comunità a Belmonte Calabro

Dopo i due anni di pandemia che hanno, letteralmente, messo in ginocchio il mondo dello spettacolo, oggi sono numerose le iniziative per risollevare il settore, restituendo la giusta importanza ad arti come il teatro, il cinema, la musica e la danza.

“Teatrino. Teatro a forza collettiva!” è un progetto che intende rendere il teatro un patrimonio della comunità, coinvolgendo persone di tutte le età, inclusi bambini e ragazzi. L’obiettivo è realizzare un piccolo teatro a Belmonte Calabro, all’interno dell’ex convento dei frati cappuccini, utilizzato già dal 2002 come spazio artistico trasversale.

Per trasformare questo sogno in realtà, è stata lanciata una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Bassoprima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. Nel concreto, grazie alle donazioni, sarà possibile coprire tutte le spese necessarie all’allestimento del teatro, come l’acquisto di un tappeto per la danza, il legno necessario per costruire strutture e arredi, e il compenso per il falegname che si occuperà del pavimento.

La campagna attiva su Produzioni dal Basso, che ha un obiettivo economico complessivo di 10.000 euro, permetterà di fare anche molto altro, come per esempio organizzare una rassegna autunnale dal titolo “Rifugi d’aria”, dare vita a eventi culturali e laboratori gratuiti per i bambini di Belmonte Calabro e sottoscrivere protocolli di collaborazione e scambio con spazi affini presenti in altre regioni italiane, con il duplice obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale della Calabria e creare connessioni tra piccole comunità che attualmente soffrono il proprio isolamento.

Perché, come sottolineano i progettisti, “un teatro serve per far crescere l’offerta culturale. Perché i paesi muoiono anche per l’assenza di un welfare culturale”.

Articoli Correlati