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“Alla ricerca del cibo perduto”: successo a Corigliano-Rossano per il confronto proposto da ‘Otto Torri’

“Riuscire a recuperare, spiegare e riproporre circa 400 tra ingredienti e piatti della tradizione sociale, culturale, economica dei nostri territori, andati definitivamente perduti o a rischio estinzione, potrà rappresentare sicuramente anche un momento di romantico ritorno alla memoria collettiva, carico di ricordi, emozioni e sentimenti legati ad un tempo che non c’è e che non ritornerà. Ma è soprattutto altro. È qualcosa di molto più importante e di dinamico. Riappropriarsi con convinzione e visione contemporanee del proprio patrimonio identitario enogastronomico, sintesi del millenario crocevia di dominazioni, culture e identità succedutesi e della ricchezza di biodiversità naturale che insieme rendono distintiva la nostra regione, significa oggi mettere finalmente al centro dell’agenda politica e di sviluppo locale una indispensabile rottura epistemologica rispetto alla nostra stessa eredità. Diventa inequivocabile chiave di lettura per un’altra visione della stessa crescita economica. Significa iniziare a proporre modelli di formazione, professionalizzazione e di impresa diversi, alternativi e competitivi, sia rispetto all’ideologia globalizzante del cibo spazzatura imposto dalle multinazionali e dalla grande distribuzione; sia rispetto alla retorica oicofobica meridionale della cosiddetta fuga dei cervelli. Serve, soprattutto, a restituire valori e contenuti, simboli e prospettive autentiche, di autonomia di pensiero e di economia circolare, ma anche di sovranità e di educazione alimentare, di serenità e qualità della vita ad intere generazioni, giovani e meno giovani, sempre più prive di radici ed in debito di futuro”.

“È stato questo – dichiara Lenin Montesanto, coordinatore dell’associazione europea Otto Torri sullo Jonio – il messaggio principale emerso in modo plurale dal bello e partecipato evento di presentazione dell’edizione 2023 del volume Alla ricerca del cibo perduto – Manuale di sovranità alimentare per la Calabria del terzo millennio, di Pietro Ardito e Manuelita Iacopetta, ospitato nei giorni scorsi nell’Auditorium Alessandro Amarelli a Corigliano-Rossano. Un messaggio – continua – che ha trovato oltre che la sua conferma più emozionante anche la sua migliore e più spontanea esaltazione nell’intervento dal pubblico della giovane studentessa dell’alberghiero (IPSEOA) del Majorana Maria Pia Graziano che ha emozionato tutti, condividendo con la platea il suo sogno, la sua idea rivoluzionaria di voler realizzare, al termine degli studi, in questo territorio, una risotteria identitaria, la prima con l’antico riso di Sibari, il più sud del nord del mondo, un marcatore identitario distintivo (MID) della Calabria”.

Coordinati dallo stesso Montesanto (Program Manager della Cabina Regia sui Marcatori Identitari Distintivi della Regione Calabria) con la giornalista Rosaria Talarico, insieme ai due autori, sono intervenuti anche l’Amministratore Delegato Fortunato Amarelli, che sottolineando il rapporto di ultraventennale collaborazione con Otto Torri per la promozione ha colto l’occasione per ricordare come il rilancio della liquirizia pura sia partito proprio dalla necessità di difendersi dalla diffusione delle rotelle e dei cosiddetti pastigliati, che abbiamo superato – ha detto – attraverso la narrazione e la valorizzazione nelle comunicazione commerciale dell’identità territoriale; Sonia Ferrari, docente di Marketing del Turismo e di Marketing Territoriale dell’Università della Calabria, che ha ribadito come le radici possano e debbano diventare oggi economia. Il turista – ha aggiunto – è cambiato. Oggi è più attento, sensibile, vuole entrare in contatto diretto con i residenti. È sostenibile, si rapporta bene con il contesto. Ed a questa tipologia nuova di visitatore – ha scandito – bisogna offrire l’autentico; il dirigente dell’Istituto d’Istruzione Superiore (IIS) E.Majorana di Corigliano-Rossano Saverio Madera, che sottolineando la mission militante dell’Istituto rispetto ai temi dell’economia circolare e della sovranità alimentare è ritornato sulla necessità di far capire bene ed ogni giorno alle nuove generazioni il grande e reale valore economico del ritorno manageriale e innovativo alla terra ed alle produzioni agricole per una terra come la Calabria; l’editore Nella Fragale (Graficheditore), che ha esortato a promuovere la diffusione di questo vero e proprio manuale nelle scuole; il Presidente del Consorzio di Tutela Patata della Sila IGP (PPAS) Pietro Tarasi, per il quale la svolta per quello che è riconosciuto ormai come uno dei più virtuosi casi di successo di marketing e posizionamento commerciale (con un incremento di fatturato per il Consorzio negli ultimi anni da 2 a 10 milioni di euro)  è stato ancora una volta inserire il territorio, la Sila, nel packaging; Roberto Bonofiglio di Mi’Ndujo, che rilanciando la prossima uscita sul mercato del nuovo panino identitario ‘U Ghiegghiu è ritornato a richiamare tutti a costruire reti ed alleanze territoriali per costruire reddito e sviluppo endogeno sull’identità enogastronomica calabrese e, infine, Antonello Rispoli dell’Ente Nazionale Microcredito che dopo aver ricordato numeri, contenuti, metodi e record del progetto Yes I Start Calabria, modello nazionale ed europeo per l’auto-impiego, ha esortato a trarre da proposte e iniziative importanti come quella degli autori Ardito e Iacopetta tutti i contenuti e l’energia necessari per aprire finalmente i riflettori, insieme al mondo della scuola e soprattutto rispetto alle attese delle nuove generazioni, sui tanti e nuovi spazi di mercato e di crescita disponibili, aggredibili, governabili e competitivi, del tutto differenti ed alternativi ai modelli di gastronomia troppo spesso dominanti sui media.

Numerosi i contributi anche dal pubblico, tra i quali quello del presidente della Coldiretti zonale Antonello Fonsi, del docente di enogastronomia del Majorana Pietro Bloise che ancora una volta ha coordinato tutte le fasi di preparazione delle ricette scelte tra le 400 contenute nel volume e presentate in degustazione nell’affascinante cornice del plurisecolare Concio della Liquirizia Amarelli: dalla guastella china ai panattasimi, dalla licurdìa alle frittelle di bucce di fichi d’india, dalla ‘nchiampara alla frittata di patate senza uova, fino alle crocette di fichi.

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