“La Sezione Diocesana del Movimento Ecclesiale di impegno culturale (MEIC), – comunica una nota – nel prendere atto e apprezzare l’iniziativa dell’associazionismo catanzarese in merito alla istituzione presso l’UNICAL della facoltà di medicina, fedele alle finalità statutarie di impegno culturale, di ricerca e di discernimento critico, nonché di attenzione alle istanze socialmente più rilevanti, per collaborare a una mediazione coerente tra fede e storia tesa alla realizzazione di una attività attenta ai segni dei tempi e animata da spirito ecumenico, rappresenta l’opportunità, a suo avviso, prima che sia troppo tardi, che si apra sulla vicenda un serio, concreto e costruttivo confronto e dialogo tra tutti i soggetti istituzionali che hanno e possono avere un ruolo sulla vicenda.
Va sicuramente a merito delle associazioni catanzaresi l’avere infranto il muro di silenzio generale di sindacati, ordini professionali e della politica ai vari livelli, ma è indubbio che, comunque, occorre rifuggire da logiche campanilistiche. Infatti, dinnanzi a un progressivo depauperamento di risorse pubbliche, di investimenti e progettualità, non è possibile portare avanti visioni di campanile teoriche, strumentali, né tanto meno logiche di orticello personale o addirittura farci guerra tra poveri. La Calabria vive condizioni di impoverimento generale che, giorno dopo giorno, fiacca gli animi e annichilisce le coscienze, con il rischio di perdere il grande dono della speranza e del coraggio. Oggi più che mai siamo tutti chiamati e, ancor di più, chi ha responsabilità istituzionali, a mettere insieme le forze, senza distinzioni politiche, per stringerci assieme con decisione, serietà e competenza e non con improvvisazione e superficialità, per condividere un percorso che porti a valutare quali sono le scelte più opportune da fare per questa vicenda che, se non gestita bene, potrebbe avere ritorni negativi sia sulla formazione dei giovani, sia sul sistema sanitario regionale. Tutti abbiamo l’obbligo morale, oltre che il dovere civico, di adoperarci, ciascuno con le proprie competenze e ruoli ricoperti, a che si realizzino in Calabria opportunità di alta e qualificata formazione, senza costringere i giovani a migrare fuori regione in cerca di strutture formative di eccellenza. Occorre, invece, rafforzare le strutture universitarie esistenti in modo che diventino punti di eccellenza con corsi di laurea altamente specializzati che consentano agli studenti di entrare nel mondo del lavoro adeguatamente formati. Il proliferare di doppioni, verosimilmente, non giova a nessuno, anzi crea una falsa illusione di potere con un probabile scadimento della qualità dei servizi dovuti alla dispersione delle risorse umane e finanziarie. Ancora sono in essere i danni prodotti dalle scelte politiche fatte alla fine degli anni 70’ che portarono alla realizzazione in tutta la Calabria di una serie di ospedali fotocopia che, oltre a disperdere risorse, sono stati fonte di tante mala sanità, difesi ad oltranza dai vari sindaci ogni qual volta qualcuno pensava di chiuderli o riconvertirli”.
“Occorre -ha commentato Luigi Bulotta, presidente della Sezione MEIC – fare scelte oculate, capaci anche di alleggerire il peso insostenibile di un ‘disastro sociale’ sempre più alle porte, avendo di mira il bene dell’intero territorio calabrese, uscendo dagli angoli angusti di una visione limitata e circoscritta che reca solo apparenti benefici ma, alla lunga, fa danni a tutti. Dobbiamo avere di mira il futuro della Calabria e dei giovani calabresi, dei nostri figli e nipoti, guardando alla “bellezza” della nostra gente, utilizzando gli strumenti per ben operare che esistono ed è necessario che ci sia una seria volontà di utilizzarli, scegliendo come metodo la fondamentale e imprescindibile via del dialogo e del confronto, rifuggendo da logiche personalistiche, faziose che dividono.”
“Occorre veramente avviare un percorso virtuoso e concreto; non servono solo parole, creare passarelle per mettersi in mostra, ma occorre seriamente ritrovarsi, dialogare e progettare per gettare le basi di un nuovo e reale capitolo nella storia della Calabria. Nessuno deve dismettere le armi della fiducia e del confronto serio e non demagogico; occorre una partecipazione corretta e attiva di una cittadinanza, che non deve rimanere alla finestra a guardare aspettando che altri facciano, ma che, a iniziare dalle fasce più giovani, dev’essere coinvolta nei percorsi di elaborazione creativa del futuro di questa terra. Auspichiamo che l’incontro promosso dal Sindaco di Catanzaro sia l’avvio di questo percorso, coinvolgendo, senza distinzioni tutte le forze politiche e sociali in modo da individuare quale sia la migliore soluzione per la crescita e lo sviluppo di questa terra. Sicuramente un ruolo importante dovrà svolgerlo la Regione Calabria e, in primis, il Presidente Occhiuto, anche in veste di Commissario, la cui attenzione ai problemi della Calabria e della sanità, in particolare, è nota e la sua lunga esperienza politica sicuramente gli sarà di aiuto e guida nelle scelte da effettuare.
Pensiamo, perciò, tutti solo al bene della Calabria, dell’intero suo territorio, pensiamo al suo serio sviluppo e, soprattutto, – conclude la nota – creiamo le condizioni per dare un concreto prossimo futuro ai giovani calabresi. E’ questo l’auspicio del MEIC con l’invito agli uomini di buona volontà, che ci sono e sono tanti, a lavorare in questa direzione”.