Nella seduta del Consiglio comunale di Morano Calabro, celebrata mercoledì 30 novembre scorso, nella sala delle adunanze del Chiostro San Bernardino, l’assemblea ha approvato alcune modifiche allo Statuto e al Regolamento del Consiglio.
L’assise, dopo aver adempiuto alla lettura e approvazione dei verbali della seduta precedente e ad altre incombenze (variazione al bilancio di previsione 2022/2024; determinazione addizionale Irpef annualità in corso; approvazione D.U.P. 2023/2025; revisione delle partecipazioni societarie), si è concentrata sull’esame di tre punti.
Il primo della terna, il Regolamento di Polizia Mortuaria, è stato preceduto – si legge in un comunicato stampa del Comune – da un’ampia relazione dell’assessore Pasquale Maradei. Il quale, nell’illustrare la proposta, ha sottolineato quanto sia necessario adeguare al DPR n. 285/90 la normativa in vigore, essendo la stessa ancorata addirittura a un Regio Decreto, il n° 2389 del 9 dicembre 1926 convertito dalla legge n° 833 del 15 marzo 1928. Il nuovo strumento di cui il Comune si dota, licenziato con pieno ed unanime consenso di tutto l’emiciclo, è «proporzionato» ha affermato Maradei, «alle esigenze della realtà locale e indirizza gli aspetti salienti della delicata materia. Restano immutate le tariffe e i vincoli relativi agli anni di permanenza dei feretri nelle sepolture, sia per inumazione che per tumulazione».
Compiaciuto per l’arrivo di “un Regolamento moderno ed equo”, il sindaco De Bartolo, secondo il quale «la gestione del cimitero non potrà che riceverne benefici».
Altro momento rilevante della seduta va individuato nella proposta portata dalla maggioranza e inerente a significative modifiche allo Statuto dell’Ente e al Regolamento che disciplina il funzionamento del Coniglio Comunale. Semplificando diremo che la discussione dei due argomenti, prevista inizialmente in modo separato ma poi accorpata in unico punto, ha tenuto banco a lungo ed è stata approvata ad unanimità.
Ma in cosa consistono le variazioni e perché si è voluto intervenire sui due dispositivi lo ha spiegato il primo cittadino Nicolò De Bartolo durante i lavori. «Finalità unica e dichiarata è istituire la figura del Presidente del Consiglio Comunale, tradizionalmente individuato come seconda carica istituzionale dopo il Sindaco». E questa, sì, è davvero storia per Morano. «È volontà di guardare al futuro, ampliando la partecipazione. È più democrazia. Più libertà». De Bartolo ha rimarcato «come il processo di maturazione politico/amministrativo di questa decisione abbia interessato tutta la maggioranza, ma si sia servito altresì degli stimoli forniti dalle opposizioni, particolarmente dal consigliere Biagio Angelo Severino». «L’operazione» ha commentato il capo dell’esecutivo, «è frutto di un nostro modo di intendere la cosa pubblica e immaginare il bene collettivo. Abbiamo voluto che si arrivasse a incardinare la Presidenza per lanciare un ulteriore messaggio, un segnale di apertura e democraticità rivolto soprattutto ai giovani, affinché guardino alla politica nel verso giusto, sapendo che essa è una forma alta di servizio. E ciò anche quando per continuare ad essere coerenti con i propri principi e valori si subiscono attacchi e critiche ingenerose, corredate talvolta da epiteti di cui è meglio dimenticarsi. Ma questa non è affatto tempo di polemiche. Tutt’altro. Occorre essere felici, e noi lo siamo, per questo passo che il Consiglio, unitariamente, ha deliberato. A tutti il mio grazie. Nutro viva e motivata speranza» ha concluso De Bartolo, «che dalle consultazioni fra i capigruppo emerga ora un nome condiviso e che possa soddisfare le aspettative delle varie rappresentanze».
Il presidente sarà eletto nella prossima seduta utile, tra i consiglieri presenti, e avrà autonomi poteri di direzione dei lavori e delle attività del Consiglio, nonché di convocazione del medesimo. Quanto alla vicepresidenza, essa spetterà al consigliere anziano.