Due conferme e tre new entry. La presenza calabrese nel Consiglio direttivo nazionale dell’Arci è praticamente più che raddoppiata. Nell’ultimo giorno di congresso nazionale c’è anche questo tra i risultati che Arci Calabria ha ufficialmente incassato a conferma di un apprezzato lavoro che il team di Beppe Apostoliti svolge ormai da quattro anni.
Alla rielezione del 22 novembre scorso, il presidente regionale associa, dunque, altri apprezzamenti in virtù dei quali lui e Filippo Sestito restano al loro posto in un Consiglio direttivo nazionale composto da 185 membri con il compito tutto nuovo, però, di instradare nell’avventura nazionale anche Rosario Bressi, Diana Costanzo e Silvio Cilento. Nel Consiglio direttivo nazionale dell’Arci sbarca, d’altronde, anche Cosenza con una rappresentanza affidata al presidente del comitato territoriale che sa di sfida vinta a mani basse. E se Crotone conferma la presenza, Catanzaro fa l’en plein con l’ingresso in squadra non soltanto del presidente del comitato territoriale Rosario Bressi, ma anche di Diana Costanzo, una vice che a Roma darà voce alle socie di Catanzaro e provincia. È la rappresentanza femminile che anche dalla Calabria si fa strada negli organismi nazionali di un’associazione che ora che più che mai punta a un desiderio di moltitudine che parta dal basso e che, sotto la guida del neopresidente Walter Massa successore di Daniele Lorenzi, restituisca al Mezzogiorno d’Italia il protagonismo che merita.
A dimostrarlo anche un altro successo tutto calabrese che il congresso nazionale ha ratificando approvando, senza intoppi e anzi con forza e convinzione, tutte e tre le mozioni presentate dalla squadra di Apostoliti. Si tratta di documenti che riguardano l’autonomia differenziata, che al Sud non fa dormire sonni tranquilli, il ponte sullo Stretto, cavallo di battaglia del vicepremier Matteo Salvini, ma che rischia di essere una cattedrale nel deserto per una regione, la Calabria, da sempre alle prese con un’atavica carenza infrastrutturale che va ben oltre il ponte, e l’invecchiamento attivo, tema caro soprattutto a Rosario Bressi e alla sua squadra che, in particolare nel Basso Ionio Catanzarese, si spende da tempo e senza riserve in iniziative improntate al miglioramento della qualità di vita degli anziani come dimostrano i traguardi tagliati ad esempio dai progetti “La cultura è la cura” e “Time to Care”.