Un procuratore, una giudice, un accalorato botta e risposta dai banchi. Non è un processo, ma una vera lezione di legalità e cittadinanza consapevole. Nel teatro dell’Istituto Comprensivo “Oppido-Molochio-Varapodio” è andata in scena una coinvolgente “chiacchierata” tra istituzioni del mondo giudiziario e studenti. Le ragazze e i ragazzi delle scuole secondarie di I° grado si sono confrontati con Vincenzo Capomolla, Procuratore della Repubblica di Cosenza, e Concettina Epifanio, Presidente della Corte d’Appello di Catanzaro. Due temi caldissimi all’ordine del giorno: la violenza contro le donne e la violenza mafiosa in Calabria. I due magistrati sono sembrati sin da subito a loro agio nel dibattito con gli studenti: la giudice Epifanio, figlia di Santa Cristina d’Aspromonte a una manciata di chilometri da Oppido, ha ribadito quanto «parlare, discutere e confrontarsi sul tema della parità di genere, del rispetto e dell’opposizione netta e ferma alla violenza sulle donne, sia l’unica possibilità di far crescere una generazione sana». Le ha fatto eco il procuratore Capomolla, definendo la «’ndrangheta come organizzazione ancestrale, violenta e senza alcun rispetto per le donne». Ad introdurre i temi ci ha pensato il Dirigente Scolastico, Domenico Mammola, che ha potuto contare sulla presenza dell’Arma dei Carabinieri – con cui la scuola collabora fattivamente – e sul supporto dei sindaci. In particolare hanno voluto portare il saluto delle loro comunità il primo cittadino di Oppido, Giuseppe Morizzi, e la vicesindaca di Santa Cristina, Francesca Alessio. Le studentesse e gli studenti si sono alternati sul palco con quesiti spinosi, poesie, cartelloni e pensieri profondi. Un lavoro di squadra, condotto con grande scrupolo insieme ai docenti, che sta dando i frutti a partire dall’articolato curricolo di Educazione Civica. In particolare i delicatissimi temi trattati hanno acceso un focus sulla necessità di contrastare con la repressione ogni violenza, ma soprattutto di prevenirla attraverso buone pratiche educative e gentili. I due ospiti d’onore hanno ringraziato docenti e istituzione scolastica «perché il confronto serve a far crescere tutti, serve a dar vita ad idee gentili e civicamente compatibile con lo sviluppo». Il Dirigente Mammola ha ricordato a tutti che «il progetto semi di legalità, che stiamo scrupolosamente facendo vivere, ci condurrà alla fioritura di una Calabria nuova, basata sul rispetto e sulla cultura come risorsa per risollevare questi territori che vogliono ritornare protagonisti».
Oppido: a scuola di parità di genere e legalità. Gli studenti del Comprensivo a confronto con il procuratore Capomolla e la giudice Epifanio
Articoli Correlati
