«Le eccellenze della nostra enogastronomia nascono dall’indissolubile legame dei nostri coltivatori con la terra. Pur riconoscendo l’importanza di rafforzare la sicurezza alimentare e della ricerca a livello globale, riteniamo che gli investimenti nella realizzazione di carne in 3D debbano essere valutati con cautela, soprattutto quando tali investimenti potrebbero favorire multinazionali che non condividono i valori e le tradizioni dei nostri agricoltori».
Lo ha dichiarato Elisabetta Santoianni, presidente provinciale dell’Associazione Italiana Coltivatori di Cosenza, intervenuta all’evento “Agricoltura Verde e Carne in 3D: i nuovi investimenti nell’agroalimentare e nella ristorazione del futuro” nell’ambito del Salone DeGusto di Rende.
«Come Associazione, rappresentiamo quei produttori che, con un approccio sostenibile, costituiscono il fulcro dell’economia delle aree interne, tanto a livello locale quanto nazionale. L’agricoltura italiana sta già intraprendendo il cammino verso modelli produttivi virtuosi, soprattutto in Calabria che si distingue come regione con la maggiore percentuale di SAU destinata al biologico – 36,3% del totale regionale. Un risultato che è frutto anche della lungimiranza dell’assessore Gianluca Gallo, che, con politiche mirate e un sostegno costante alle pratiche agricole sostenibili, ha permesso alla Calabria di consolidare il suo primato e affermarsi come un modello a livello nazionale» prosegue la Presidente di AIC Cosenza.
«Non si tratta di una questione ideologica, ma di sostenere il processo di transizione verde del comparto a partire da chi, lavorando la terra, offre un contributo prezioso al Made in Italy nel mondo» ha concluso Elisabetta Santoianni.