“L’uomo dovrebbe imparare dagli eventi che si succedono in natura e prevenirli ma, purtroppo, siamo di fronte a scene che si ripetono ciclicamente e con una frequenza sempre più breve. Dopo i tragici eventi calamitosi che hanno fatto registrare anche vittime, il Governo e le Regioni, nel nostro caso la Calabria, continuano a non fare nulla per mettere in sicurezza i territori.
La Calabria, come è ben noto, presenta continui fenomeni franosi oltre ad una accentuata propensione a sviluppare quelli relativi al dissesto idrogeologico. A nulla è servita l’identificazione delle aree vulnerabili riportate sul PAI e il rischio idrogeologico è sempre più elevato.
Noi di Italia Viva Calabria non siamo abituati a fare sterili critiche ma cerchiamo sempre di proporre soluzioni e queste possono trovarsi solo quando si conosce il territorio ed i fenomeni che innescano il dissesto. Cominciamo col dire che c’è un totale abbandono del territorio: canali, torrenti, fiumi, fossi di scolo sono pieni di alberi, rovi e vegetazione che impediscono il regolare deflusso delle acque.
Sono sempre pochi gli interventi che vengono attuati dalla Regione Calabria per il tramite di società in house come, ad esempio, Calabria Verde e la colpa non è certo loro. Casomai è di chi dovrebbe stanziare i fondi necessari per garantire la sicurezza dei cittadini, dunque Stato e Regione. Per non parlare poi dei Consorzi di Bonifica, inesistenti nell’eseguire i lavori ma puntuali nelle riscossioni di tributi illegittimi.
Basterebbero interventi di ingegneria naturalistica mirati ad assicurare stabilità al territorio ed a far si che l’acqua nei letti dei fiumi possa scorrere senza impedimenti.
Queste sono solo alcune delle soluzioni possibili:
– Opere di difesa del suolo: costruzione di muri di sostegno, reti paramassi, canali di scolo e bacini di laminazione per contenere le masse in movimento e ridurre l’impatto delle alluvioni;
– Sistemazione pulizia e riprofilatura dei corsi d’acqua, realizzazione di arginature e opere di consolidamento delle sponde per prevenire esondazioni;
– Consolidamento dei versanti: realizzazione di opere di bio-ingegneria come la realizzazione di terrazzamenti, piantumazione di specie vegetali per stabilizzare i versanti e ridurre il rischio frane.
Abbiamo inoltre assistito nel corso degli anni all’abbandono dell’agricoltura, un settore che garantiva la permeabilità dei terreni con le varie colture che venivano periodicamente attuate. Si è abbandonata la tecnica dei terrazzamenti, i quali garantivano un freno ai dilavamenti dovuti agli accentuati pendii che caratterizzano il nostro sistema orografico. Non vi è più un’attività di ripiantumazione: gli alberi, infatti, con il loro apparato radicale, contribuiscono in modo preponderante alla stabilità del terreno ed in particolare dei pendii.
Ebbene, Italia Viva Calabria chiede a gran voce che Governo e Regione diano corso a queste e ad ogni altra attività necessaria a prevenire il dissesto idrogeologico ed a mettere in sicurezza la Calabria stanziando più fondi per questo e per il settore agricolo, anche al fine di invogliare le nuove generazioni alla coltivazione dei terreni abbandonati attraverso incentivi concreti ed aiuti.
Tutto ciò, oltre che al primario compito di garantire la sicurezza, darebbe un forte impulso allo sviluppo della nostra terra con conseguente incremento di economia e posti di lavoro.
Noi diciamo basta ai disastri e alle morti annunciate. Diciamo basta a questa classe dirigente che non fa nulla per i giovani, costringendoli a lasciare il luogo in cui sono nati in cerca di un futuro migliore.
Madre natura ci ha donato una terra ricchissima di meraviglie naturali, acque pure e terreni fertili. Dovremmo solo mettere a frutto il nostro enorme patrimonio di risorse naturali che ci consentirebbe peraltro di mantenere in sicurezza il territorio e rendere la Calabria un posto sicuro”.
Così in una nota Nunzia Paese, presidente regionale Italia Viva Calabria, e Massimiliano Vaccaro, Cabina regia Italia Viva Calabria.