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Segretariato regionale della Soprintendenza, Capellupo: “Lo scippo ai danni di Catanzaro è un fatto concreto. Il centrodestra ci dica cosa ha fatto per impedirlo”

“Lo scippo ai danni di Catanzaro è diventato un fatto concreto, smettendo così di essere uno spettro che si aggirava per la città. Con la pubblicazione sul sito del Ministero della Cultura del decreto ministeriale n. 270, infatti, viene sancito che le competenze che furono del Segretariato regionale con sede nel parco di Roccelletta di Borgia – oggi abolito come tutte le altre istituzioni analoghe – sono attribuite alla Soprintendenza di Reggio Calabria, che avrà anche funzioni di stazione appaltante. E questo, plausibilmente, in violazione del DPCM 57 del marzo 2024 che abolendo i Segretariati regionali, ha previsto la convocazione delle Commissioni regionali per il Patrimonio Culturale, precisando che ciascuna è presieduta dal soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio competente per il territorio del comune capoluogo di Regione. Dunque, Catanzaro e non Reggio.
Ovviamente, come Amministrazione comunale stiamo già effettuando tutti gli approfondimenti necessari dal punto di vista normativo per verificare la possibilità di impugnare eventualmente il provvedimento e far valere le ragioni della città nelle sedi opportune. In ogni caso, i catanzaresi sappiano che non lasceremo nulla di intentato.
Resta, comunque, il dato politico che già qualche giorno fa ho denunciato pubblicamente, lanciando l’allarme sul paventato scippo che oggi si è fatto realtà: Il governo Meloni si è reso responsabile dell’ennesimo impoverimento ai danni di Catanzaro e a vantaggio di un altro territorio, facendolo per scopi elettorali, in vista delle amministrative del 2025. È un dato politico inoppugnabile del quale il centrodestra cittadino dovrebbe rendere conto. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia dovrebbero dirci qual è il Capoluogo della Calabria, se Catanzaro o Reggio e dovrebbero dirci cosa hanno fatto, da quando la vicenda è stata resa pubblica, per impedire che una istituzione di respiro regionale finisse in riva allo Stretto piuttosto che sui tre colli. Dovrebbero dircelo perché chi siede al governo ed è stato eletto qui appartiene al loro stesso schieramento e dunque nessuno, qui come a Roma, ha il diritto di far finta che nulla sia successo. In questi casi, il silenzio equivale a complicità e davanti a Catanzaro e ai catanzaresi ognuno faccia com’è suo dovere i conti con la propria coscienza politica”. Lo afferma una nota del consigliere comunale Vincenzo Capellupo.
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