Si chiude con 20 condanne e 13 assoluzioni – due in più del primo grado – il processo d’appello scaturito dall’operazione “Rimpiazzo” contro il presunto clan di ‘Ndrangheta Piscopio. Complessivamente sono stati comminati 191 anni di carcere.
Regge anche in secondo grado, dunque, l’accusa della Dda di Catanzaro che aveva fatto scattare il blitz ad aprile del 2019, un paio di mesi prima delle elezioni comunali di Vibo Valentia. Le accuse contestate, a vario titolo, sono associazione mafiosa, usura, estorsione, danneggiamento, illeciti in materia di armi, intestazione fittizia di beni e spaccio di droga commesse da un gruppo che, secondo le risultanze investigative, puntava a scalzare i Mancuso di Limbadi dal capoluogo vibonese e dalle frazioni marine sfruttando il fatto che molti esponenti, soprattutto di vertice, fossero detenuti a seguito delle varie inchieste antimafia degli anni precedenti.