Un’emozionante cerimonia ha accompagnato questa mattina il conferimento delle borse di studio intitolate al Professor Italo Falcomatà da parte dell’istituto Tecnico Tecnologico Panella-Vallauri di Reggio Calabria. Gli assegni sono stati consegnati ai due studenti più meritevoli dello stesso istituto, Gabriele Arconti della 5 AT e Fortunato Crea della 5 CT, che nel corso dell’anno scolastico hanno raggiunto la media ragguardevole di dieci decimi in pagella, oltre che protagonisti di diversi progetti rivolti in ambito sociale.
All’iniziativa, tenutasi nell’Aula magna del complesso scolastico reggino, hanno preso parte la Dirigente Scolastica Anna Nucera, la referente di educazione civica dell’istituto scolastico e responsabile del progetto Borse di studio, Raffaella Imbriaco, insieme a Giuseppe Falcomatà e Rosa Neto Falcomatà in rappresentanza della famiglia e della stessa Fondazione.
Le borse di studio dedicate al Professor Italo Falcomatà sono ormai diventate una lieta tradizione per lo storico istituto reggino, la scuola dove lo stesso Italo, indimenticato sindaco della Primavera reggina, ha insegnato per lungo tempo prima di essere eletto alla guida del Municipio reggino in qualità di primo Cittadino. Un impegno che nel tempo è diventato un riferimento per tutti, quello svolto da Italo tra le mura dell’Istituto Panella, e che tanti ancora ricordano con affetto e riconoscenza.
“E’ una giornata davvero importante per noi – ha affermato la Dirigente Scolastica Anna Nucera parlando a margine dell’iniziativa – siamo orgogliosi di poter concludere anche quest’anno il progetto delle borse di studio, premiando l’impegno di due ragazzi che si sono distinti per merito sia in ambito strettamente curriculare, sia per le loro attività in ambito sociale. Il ricordo di Italo Falcomatà che è stato docente nella nostra scuola è fondamentale per l’intera comunità scolastica. Abbiamo avuto la fortuna di averlo come docente da noi e quindi vogliamo cogliere l’occasione non solo per ricordarlo ma anche per raccontarlo agli studenti di oggi, che lo sconoscono attraverso queste iniziative, studiando il suo impegno, il suo esempio, le sue idee e la sua visione”. Quello di Italo Falcomatà dunque “un vero e proprio modello”, come lo ha definito la Professoressa Raffaella Imbriaco, referente per la scuola del progetto delle borse di studio, “un esempio di vita e di insegnamento per tutti noi”. “Lo ricordiamo con grandissimo affetto – ha dichiarato – attraverso queste borse di studio che nascono appunto per sostenere i ragazzi più meritevoli che si sono anche distinti nell’aiuto e nella solidarietà verso i più deboli”.
“Contenta ed emozionata”, la professoressa Rosa Neto Falcomatà, presidente della Fondazione, che ha ringraziato la Dirigente Scolastica Nucera, la referente Imbriaco, tutti i ragazzi e l’intero corpo docente. “Tornare in questa scuola è sempre un’emozione particolare, è il luogo dove ho conosciuto Italo, un contesto scolastico con il quale rimane sempre un feeling culturale ed emotivo davvero particolare. Quest’anno sono stati premiati due splendidi ragazzi che si sono distinti non solo per le loro capacità di studiosi, ma anche per la loro sensibilità e la loro vicinanza ai problemi sociali, per i quali sono impegnati in prima persona attraverso il volontariato. Un messaggio importante che accosta ancora di più queste borse di studio alla figura di Italo”.
“Si rinnova questa storia d’amore infinita tra la famiglia Falcomatà e l’Istituto Panella – ha dichiarato infine Giuseppe Falcomatà – una storia nata negli anni ’70 e che continua ancora oggi, grazie allo straordinario impegno della Dirigente Scolastica Anna Nucera che ogni anno, in collaborazione con la stessa Fondazione, cura il conferimento delle borse di studio. Colgo l’occasione per fare i complimenti ai due vincitori di quest’anno che avranno la possibilità di utilizzare il premio ricevuto per continuare ad approfondire i loro interessi e le loro attitudini, andando oltre gli aspetti strettamente didattici, in linea con la testimonianza di Italo Falcomatà, per il quale la scuola ha rappresentato una vera e propria missione di vita”.