Domenica scorsa, in un due ore intense di confronto, l’amministrazione comunale ha incontrato l’architetto Alfonso Femia, ottenendo il suo sì all’impegno nella commissione di studio sul Ponte sullo Stretto che coadiuverà la commissione consiliare territorio nell’esame del progetto ma soprattutto di una nuova visione di Città.
In data 16 dicembre 2022, infatti, il consiglio comunale di Villa San Giovanni ha deliberato di “investire della questione ponte sullo Stretto la già esistente commissione territorio, inserendo la partecipazione di diritto dei capigruppo consiliari e avvalendosi della possibilità, secondo quanto previsto dall’art. 15 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale, di prevedere la presenza […] di esperti esterni nella medesima commissione”.
L’amministrazione comunale vuole e deve affrontare la “questione” ponte con metodo tecnico scientifico, in maniera tale che la decisione politica, suffragata da adeguata conoscenza, sia sempre guidata dall’interesse superiore della tutela della Città. In quest’ottica nei prossimi giorni il sindaco procederà con decreto alla nomina di comprovati professionisti che possano supportare il lavoro della commissione territorio chiamata ad esaminare progetti e atti prima che arrivino alla discussione del civico consesso. Il momento in cui Villa San Giovanni potrà esprimere un giudizio sul progetto e sul suo impatto sulla Città, sulla necessità delle opere preliminari all’apertura dei cantieri, delle opere complementari allo stato di avanzamento dei lavori e anche sulle cosiddette opere compensative, sarà quello delle osservazioni in conferenza di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale): a quella fase vogliamo e dobbiamo arrivare pronti, con una politica forte di un supporto giuridico, economico, tecnico-scientifico, urbanistico ed ambientale ancor di più perché Villa è la Città dei trasporti e della mobilità anche intermodale e non vuole denegare alle sue vocazioni, quella trasportistica a sud e quella turistica a nord.
Per queste ragioni abbiamo chiesto all’architetto Alfonso Femia di essere componente della commissione di studio sull’opera ponte, lui che è ideatore della Biennale dello Stretto e promotore di una vera rivoluzione culturale prima ancora che urbanistica dei nostri territori.
L’architetto ha affermato: “È innegabile che la visione di un ponte tra due terre sia una grande occasione in valore assoluto, ma è altrettanto innegabile che sia necessario contestualizzarla con una proiezione che si spinga almeno al futuro prossimo. Il progetto del Ponte deve tendere a un buon equilibrio, esito di una riflessione culturale e di una valorizzazione territoriale a scala mediterranea, deve essere il risultato di una ricerca che tenga insieme il paesaggio con l’architettura, la geologia con l’infrastruttura, l’economia con la società, la scienza tecnologica con la coscienza, una riflessione che potrebbe portare anche alla narrazione di un Tempo già superato”.