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Centro sportivo Sant’Agata: a giugno il bando per la concessione pluriennale

di Paolo Ficara – Il centro sportivo Sant’Agata rappresenta la risposta affermativa, alla necessità che avevamo manifestato lo scorso settembre di fermarsi, per un anno, con il calcio a Reggio. Lo storico fulcro delle attività della Reggina è, allo stato attuale, concesso in gestione temporanea. Il bando per l’affidamento pluriennale, inizialmente previsto per fine gennaio 2024, slitta a giugno.

Ma andiamo con ordine. Revocata in forma coatta la concessione alla Reggina 1914, che ricordiamo essere ancora aziendalmente in vita, il Sant’Agata è stato inizialmente affidato in forma provvisoria e per pochi mesi a La Fenice Amaranto. In previsione di un accordo che sarebbe scaduto lo scorso 18 dicembre, la Città Metropolitana ha emesso una evidenza pubblica il 2 ottobre 2023. Quando il sindaco Giuseppe Falcomatà risultava ancora sospeso.

Solo la società denominata “Mediterranea” si è fatta avanti con l’intenzione di coprire l’intero canone richiesto di 120.000 euro. Mentre La Fenice Amaranto ha specificato la propria disponibilità a sostenere un canone dimezzato. Un po’ come se al recente concorso per il Comune di Reggio Calabria, i candidati avessero mandato pec per rendersi disponibili a partecipare solo al costo di 5 euro, anziché di 10 euro per ogni domanda.

Fatto sta che, con un bando apposito dello scorso 21 dicembre, il Sant’Agata è stato reso disponibile per uso parziale e semestrale al costo di 60.000 euro, con la Fenice Amaranto unica partecipante.

Le prime idee sembravano propendere per la promulgazione di un nuovo bando entro gennaio, nel quale il centro sportivo sito in via delle Industrie sarebbe stato “spacchettato”. Con possibilità dunque di assegnazione multipla, oltre che di creazione di nuove destinazioni d’uso come il padel.

Sul fatto che il Sant’Agata debba essere messo a reddito, nulla quaestio. Ma la condivisione tra più società con sviluppo di sport diversi, peraltro con concessione di pochi anni, rappresenterebbe la fine dei sogni di gloria per il calcio a Reggio Calabria. Chissà per quanto tempo. Un contesto che definire mediocre sarebbe un complimento, farebbe scappare ogni possibile investitore serio.

Lo slittamento a giugno riaccende la speranza di poter sviluppare criteri più adatti. Come ad esempio, lo scomputo dal canone del rifacimento previsto per uno o più campi. Ricordiamo che l’ultima concessione firmata con la Reggina 1914 sotto la gestione Gallo, si estendeva fino al 2040.

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