“L’attenzione ai quartieri e’ prioritaria per una citta’ che intenda ridurre il disallineamento con quanto accade in altre realta’, dove si hanno servizi di telemedicina e medicina del territorio e i quartieri sono interconnessi attraverso infrastrutture funzionanti che riducono la mobilita’, dotati di tutte le tecnologie e con parchi e giardini finalizzati non solo all’abbellimento ma anche alla cura e all’educazione ambientale”. Lo dice il prof. Valerio Donato, a conclusione, e’ scritto in una nota, “di una full immersion nei quartieri sud di Catanzaro. Ieri, infine, e’ stato a Viale Isonzo 222, mentre martedi’ ha fatto tappa a Pistoia e all’Aranceto”.
“Negli ultimi anni – afferma Donato – sono stati abbandonati e hanno generato, in tanti casi, frammentazione, isolamento sociale, disagi per il restringimento del welfare e problemi di sicurezza. Compito primario, per fermare lo sgretolamento della comunita’ catanzarese e’ attivare ogni mezzo per promuovere integrazione, interconnessione e, al contempo, agire sui punti di forza per promuovere sviluppo. I cittadini, soprattutto di alcuni quartieri in cui si avverte una grave precarieta’, meritano un ascolto sincero e partecipato. E gli si deve proporre qualcosa di concreto nel quotidiano, progetti a medio e lungo termine. Non gli si puo’ chiedere nient’altro: ne’ voti ne’ partecipazione. Sono giustamente arrabbiati e ne hanno tutto il diritto”.
Piu’ in generale, Valerio Donato, ha sostenuto che “Il distretto di Catanzaro deve trovare nel centro la propria istituzione, mantenendo la circolarita’ tra i quartieri attraverso una ricucitura funzionale. Ma per fare questo, deve essere individuata la vocazione principale di ogni quartiere, da sostenere anche radicando scuole attrezzate. A Catanzaro Lido deve essere valorizzata la componente turistica. Ma lo sviluppo turistico non puo’ essere l’unica vocazione del quartiere marinaro. Si puo’ pensare di introdurre sistemi produttivi del terziario che non hanno impatto ambientale, ma che consentono lo sviluppo di iniziative economiche. Possiamo pensare alla realizzazione di un parco di rigenerazione urbana attraverso i due canali di Roccelletta e di Corace. I quartieri di Santa Maria-Corvo-Aranceto, viale Isonzo possono ospitare delle strutture sportive diffuse: quest’area non puo’ che essere il modello di sviluppo delle politiche sociali a favore delle persone piu’ disagiate. Gagliano potrebbe trovare la propria identita’ sul ‘food’. Con una struttura produttiva che si colleghi al resto del distretto, puntando in particolare sulla formazione di giovani professionisti ed imprenditori nel settore della trasformazione dei prodotti agricoli e sulla ristorazione d’eccellenza. Mater Domini puo’ puntare a rafforzare il profilo sanitario. Siano potra’ essere fortemente caratterizzato dalla pineta. E puntando sulla valorizzazione ambientale potrebbe essere un modello di sperimentazione e un luogo di partecipazione sul piano dell’educazione ambientale. Germaneto: bisogna costruire un percorso affinche’ sempre piu’ giovani vengano all’Universita’ di Catanzaro. Questo quartiere deve essere destinato a diventare un distretto della produzione e dell’innovazione tecnologica che le imprese devono guardare con grande attenzione”.
Ad avviso di Donato “la necessita’ di unificare i quartieri della citta’ va perseguita attraverso collegamenti materiali che includano una rigenerazione urbana. Si pensi al collegamento fra il centro storico e Catanzaro Lido che potrebbe essere oggetto, come gia’ deliberato dal Consiglio comunale nel 2017, di un Contratto Fiume capace di collegare tanti quartieri della zona sud della citta’. I collegamenti materiali con gli altri quartieri, devono essere giustapposti a collegamenti funzionali. Cio’ significa che si devono prevedere delle opere all’interno di alcuni quartieri che valorizzino quelle zone e attraggono i cittadini degli altri quartieri. Tutto questo determinerebbe la costituzione, finalmente, di una cittadinanza unita che si muove congiuntamente verso il progresso di questa citta’”.