Riceviamo e pubblichiamo:
“Carissimi,
non sappiamo se per voi questo Natale, questo Nuovo Inizio d’Anno, queste Feste… siano stati del tutto belli e sereni. Augurandoci con tutto il cuore che lo siano stati e che lo saranno, tuttavia non possiamo come Persone: Padri e Madri, Figli, Credenti, Educatori, Operatori Solidali, Uomini di Buona Volontà…non pensare alle tante guerre (pare 59) che ci sono nel mondo, alle sofferenze che comportano, alle morti continue che provocano e che, quasi quasi, non ci toccano più di tanto, come se non ci riguardassero…Pur non credendo che sia così, perché ancora crediAMO (e vogliAMO crederci) alla sensibilità di tanti Uomini e Donne che ogni giorno tentano di essere segno di speranza nel proprio piccolo ma per il mondo, dobbiamo necessariamente fare un bilancio della nostra esistenza, della nostra vita e soprattutto di quello che noi siAMO per questa Società…Siamo o no persone che ripudiano il male e amano il bene? Siamo portatori di Valori veri e autentici per le nuove generazioni? Siamo cittadini esemplari nel rispetto delle regole e degli altri? Siamo uomini e donne di Pace? Siamo (per chi crede) consapevoli che quel Bambino appena nato è il Principe della Pace e che noi siamo i testimoni della Sua Risurrezione dopo la morte? La risposta sta già nel nostro cuore e ci auguriamo che sia sincera e positiva.
In qualità di Presidente del Comitato Provinciale Unicef non possiamo non pensare a quei Bambini (ne sono già morti oltre 5300 nella sola guerra di Gaza) che in queste Feste, certamente, non stanno facendo salti di gioia, non hanno ricevuto il regalo di Babbo Natale e forse a Natale non hanno nemmeno toccato cibo…Non avranno sicuramente ricevuto le attenzioni dovute a tutti i Bambini, non avranno potuto giocare liberamente come dovrebbe ogni Bambino e soprattutto non avranno stampato sul volto il sorriso che li contraddistingue guardando, purtroppo, l’orrore attorno a sé…Non avranno il tempo di pensare al loro futuro (se questo ci sarà), a piangere per quello che hanno perso, a guardare oltre con la speranza e la gioia tipica del Bambini…
Ma la nostra lettera non vuole essere un incentivo alla tristezza e alla rassegnazione. Al contrario! Vuole essere invece, oltre che uno stimolo a riflettere personalmente e collettivamente (questa prima parte), a promuoverci Tutti Operatori di Pace e di Solidarietà per quelli che soffrono.
Così come hanno fatto le Scuole, e non solo (anche Associazioni e singoli cittadini), della Provincia di Vibo Valentia. Tutti hanno dimostrato la propria sensibilità e solidarietà verso i Bambini Israeliani e Palestinesi per l’Emergenza “Gaza” che in questo momento li vede sofferenti in quella striscia di terra da sempre martoriata. “Ma che colpa hanno quei Bambini se i grandi giocano alla guerra? – ci siamo chiesti assieme in questi giorni di festa (lo chiedono soprattutto i nostri bambini)…Forse che sia una colpa nascere in quel luogo?”. E’ una domanda legittima ma che esige una risposta da parte di noi grandi e soprattutto dai potenti del mondo. I Bambini sono Bambini (rispondiamo indirettamente a chi fa il tifo per una delle due parti di Bambini) e come tali devono essere trattati: non hanno colpe, sono innocenti, hanno voglia e desiderio di vivere, hanno il Diritto a essere protetti, a stare in Pace, a festeggiare il Natale e l’anno nuovo…Hanno il sacrosanto Diritto a scegliere della propria esistenza, di come crescere, di come vivere, di quali valori appropriarsi, di quali strade intraprendere per il proprio legittimo futuro…
Le nostre Scuole hanno organizzato Mercatini, Recite, Concerti, Presepi viventi, Merende solidali…hanno realizzato e Adottato le Pigotte, Convegni, Momenti di Riflessione…hanno colorato quaderni interi, cartelloni e muri di colori della pace…hanno cantato a squarciagola il benedetto “Diritto alla Pace” (art.38 della CRC).
Insomma i nostri Bambini, nonostante tutti i difetti che a loro possiamo attribuire (che sono semplicemente il riflesso di noi grandi), ci insegnano continuamente quale strada sia giusta e corretta per costruire quel mondo che tutti vogliamo e che, però, necessita, per la sua realizzazione, del nostro contributo.
Nessuno si tiri indietro in questa avventura, difficile sì ma sicuramente travolgente.
Auguri di un Buon Anno di Pace!”.
Gaetano Aurelio (Presidente)