«Il Comune di Lamezia Terme a guida Mascaro, la Regione presieduta da Occhiuto e gli altri enti pubblici della Calabria si ricordino ogni giorno delle vittime incolpevoli delle organizzazioni criminali. Per queste vittime la legge ha previsto una riserva obbligatoria di posti di lavoro». Lo dichiara, in una nota, il deputato M5S Giuseppe d’Ippolito, nel giorno della memoria dell’assassinio dei netturbini Pasquale Cristiano e Francesco Tramonte da parte della ’ndrangheta, avvenuto il 24 maggio 1991 a Lamezia Terme. «È proprio delle settimane scorse – denuncia il parlamentare del Movimento 5 Stelle – l’ultimo rigetto dell’istanza di una delle vittime di codesto attentato, la quale chiedeva l’applicazione della norma che prevede la riserva obbligatoria di un posto di lavoro in suo favore. Ho avuto modo di leggere la risposta del Comune lametino, che disattende la legittima richiesta e in un burocratese che mi ha fatto subito pensare a quanto corta sia la memoria dell’attuale amministrazione di Lamezia Terme».
«Sono doverose delle scuse – incalza il deputato M5S – e si attendono fatti concreti, anche da parte della Regione Calabria e di molti altri enti calabresi che, tutti, fingono di ignorare l’esistenza dei provvedimenti di tutela per le vittime della criminalità, anche mafiosa. Da parlamentare ho presentato una proposta di legge per semplificare e ampliare queste tutele. Ognuno – conclude D’Ippolito – svolga il suo ruolo con coerenza rispetto alle proprie affermazioni».