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La Corte di Lione nega il rilascio al boss Edgardo Greco

La Corte d’appello di Lione ha respinto la richiesta di remissione in liberta’ avanzata dai legali di Edgardo Greco, latitante calabrese arrestato in Francia dopo 16 anni. L’avvocato di Greco, David Metaxas, ha detto di aver presentato ricorso perche’ considera la custodia cautelare, cui il suo cliente e’ sottoposto da un anno, una misura eccessiva. E’ la terza volta che Greco, 64 anni, chiede di essere rimesso in liberta’ in attesa che venga perfezionata la procedura di estradizione. Arrestato il 2 febbraio 2023 a Saint-Etienne, vicino a Lione, da parte della polizia francese, si e’ visto respingere kle due richieste precedenti a febbraio e marzo 2023. A meta’ gennaio la Corte di Cassazione aveva annullato per un vizio di forma la decisione di estradare Greco presa dalla Corte d’appello di Lione il 27 aprile 2023. Metaxas ritiene che la procedura di estradizione possa andare avanti ancora per un altro. Definito “pericoloso” dall’Interpol, e’ stato arrestato dalla polizia francese grazie a uno scambio di informazioni con i carabinieri italiani, nell’ambito del progetto I-Can (cooperazione Interpol contro la ‘Ndrangheta).

Nato il 7 giugno 1959, Greco si era trasferito in Germania e poi in Francia dopo essere stato condannato nel 2006 dalla giustizia italiana per un duplice omicidio di ‘Ndrangheta commesso in Italia. Ha lavorato in diversi ristoranti italiani a Saint-Etienne, dove si faceva chiamare Paolo Dimitrio, con una parentesi, tra giugno e novembre 2021 quando aveva gestito un locale italiano. (AGI)

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