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Vittoria doveva essere, sconfitta è stata: Reggina ko al “De Simone”, al Siracusa basta un rigore

di Paolo Ficara – Alle 16:55 di una domenica pomeriggio dell’ottobre 2024, ci chiediamo di che colore sia diventata la faccia di Paolo Brunetti. La Reggina perde un altro scontro diretto, il secondo che il calendario ha riservato nei primi sei turni di questa maledetta Serie D. Il Siracusa si impone 1-0 al “De Simone”, gli è sufficiente un rigore di Maggio al 23′ per indirizzare una gara inguardabile. Amaranto quinti ed a -4 dalla Vibonese terza, in attesa di giocare mercoledì il secondo tempo del match contro l’Acireale.

LE SCELTE – Pergolizzi opta per un 5-3-1-1, stante l’assenza di Porcino che costringe a schierare Cham largo a sinistra: tra le note dolenti, si rivelerà la principale. Adejo ritrova una maglia da titolare come centrale sinistro. Il giocatore più vicino a Barranco, in avanti, è Barillà. All’atteggiamento rinunciatario degli amaranto, Turati oppone un 4-2-3-1 nel quale il regista Acquadro fa cantare il pallone spesso e volentieri, pescando soprattutto le due ali.

DIFFERENZA DI QUALITA’ – Proprio uno di questi lanci, di fatto dà il là al vantaggio dei padroni di casa. Di Paolo, pescato in profondità, non viene inseguito né da Cham né da Adejo, e serve l’uscita bassa di Martinez per negare un gol fatto. Sugli sviluppi del corner successivo, l’arbitro Raineri vede un tocco col braccio da parte di un giocatore ospite: è rigore, trasformato al 23′ da Maggio nonostante Martinez abbia sfiorato il tiro centrale.

UN PALO E POCO ALTRO – I tentativi di inizio ripresa, da parte della Reggina, si rivelano innocui. Ad una squadra già con poco peso in attacco, il tecnico Pergolizzi sceglie di levare anche Barranco per inserire Ragusa che centravanti non è. Il Siracusa pensa più a proteggere il vantaggio che a cercare il raddoppio, motivo per cui i successivi cambi appaiono più offensivi: dentro anche Rajkovic e Provazza. Le speranze però si spengono sul palo: quello colpito ad una decina di minuti dal termine, da un Ragusa che da pochi passi non riesce nella deviazione vincente dopo una sponda fortuita.

CARENZE IN TUTTI I REPARTI – Sia chiaro, il match tra Siracusa e Reggina ha conosciuto solo due occasioni nitide: quella di Di Paolo salvata da Martinez, ed il palo di Ragusa. Il rigore di Maggio ha fatto la differenza. Sta di fatto che nella squadra schierata dal tecnico Pergolizzi, al di là di scelte opinabili, non c’è un leader difensivo; non c’è un vero playmaker; non c’è un’ala; mentre Barranco non è né un ariete né un contropiedista. In generale, non vediamo zone di campo nelle quali si sia in grado di sovrastare fisicamente non il Milan o il Napoli, ma le teoriche pari grado in Serie D. Grazie Brunetti. Grazie Versace. Grazie Falcomatà.

 

SIRACUSA – REGGINA   1-0

Rete: 23′ rig. Maggio

SIRACUSA (4-2-3-1): Iovino; Falla, Baldan, Suhs, Pistolesi; Palermo, Acquadro; Di Paolo (88′ Puzone), Di Grazia (72′ Longo), Convitto (61′ Candiano); Maggio (83′ Sarao). A disposizione: Lumia, Vinetot, Alma, Limonelli, Parisi. Allenatore: Turati.

REGGINA (5-3-1-1): Martinez; Giuliodori, Bonacchi, Girasole, Adejo (78′ Provazza), Cham; Forciniti (74′ Vesprini), Urso, Ba (70′ Dall’Oglio); Barillà (74′ Rajkovic); Barranco (66′ Ragusa). A disposizione: Lazar, Ingegneri, Mariano. Allenatore: Pergolizzi.

Arbitro: Raineri di Como

Ammoniti: Girasole, Convitto, Forciniti, Palermo, Vesprini

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