di Paolo Ficara – Non era l’anno giusto per scimmiottare il Cittadella. Il penultimo posto dei veneti al termine del girone d’andata, rappresenta la cartina al tornasole circa il livello tecnico della Serie B. Quasi tutte le compagini hanno alzato il proprio budget. Chi non lo ha fatto, è rimasto indietro. Quest’anno non c’è spazio per l’exploit in classifica della società modello per bilanci in attivo – appunto il Cittadella – o per salvezze miracolose in stile Cosenza delle recenti annate. Persino il Benevento, privatosi di elementi tecnici come Insigne, è in difficoltà dall’inizio.
STRATEGIA GIUSTA NELL’IMMEDIATO – E l’Ascoli visto nel giorno di Santo Stefano, nonostante il nono posto al giro di boa, è tra le squadre che rischiano parecchio. La strategia scelta dalla Reggina conseguentemente all’ingaggio di Pippo Inzaghi, si sta rivelando giusta nell’immediato. Dopo l’idea iniziale di puntare sui giovani, Felice Saladini ha spalancato il portafoglio per concedere un budget che si aggira sui 20 milioni, staff tecnico incluso.
LE RICHIESTE DEL MISTER – Inzaghi ha parlato molto chiaro con la società: fin qui si è andati oltre le aspettative, da gennaio inizia un altro campionato e servono rinforzi di spessore. Individuati i ruoli: un portiere, una mezzala, un esterno d’attacco ed una prima punta. Relazioni e suggerimenti verranno forniti da Maurizio D’Angelo e Simone Baggio, rispettivamente allenatore in seconda e match analyst. C’è un sogno rappresentato da Emanuel Vignato, classe 2000 in uscita dal Bologna.
IN USCITA – Chiaro che la dirigenza dovrà rimediare ad alcuni danni, operando in uscita anche perché esiste pur sempre una lista di 18 over. Ravaglia tornerà al Bologna con 6 mesi d’anticipo, verrà rimpiazzato con un over – Radu è sempre il primo obiettivo – e ciò comporta il sacrificio di altri elementi tra i meno utilizzati. Obi rischia di diventare un caso. Il manager di Santander sta cercando una sistemazione in America Latina: Messico, Colombia e Brasile tra le possibili destinazioni.
PRIMA O POI – Abbiamo parlato di strategia giusta nell’immediato, specie se si dovesse arrivare in Serie A. Non sarà il caso del calciomercato di gennaio, ma prima o poi la Reggina dovrà tornare a chiudere una sessione in attivo. Cosa che non accade dall’estate del 2014 con le cessioni di Bochniewicz e Coppolaro all’Udinese, e parliamo di era Foti. Se si eccettua la cessione di Bianchimano al Perugia, avvenuta per una cifra esigua a gennaio 2018. Non si può andare avanti a vita senza ricavi. Concetto che andrebbe spiegato a chi non ha portato più di un giocatore valorizzabile – l’unico è Rivas – e a chi ha fatto i disastri nel settore giovanile in sette lunghi anni, e magari ha la faccia tosta di fare ancora capolino al Sant’Agata. Per gennaio, ci accontenteremmo di una Reggina che non concede munifiche buonuscite ai calciatori in lista di sbarco: chiediamo troppo?