Marcello Cardona, presidente della Reggina, ha parlato in collegamento con Video Touring. Di seguito i passaggi salienti:
“Sono sceso negli spogliati dopo il fischio finale. L’abbraccio con Inzaghi è stato un gesto di coesione. Tutti dobbiamo essere coesi per far sì che il campionato proceda nel migliore dei modi. La squadra partirà un giorno prima, allenandosi a Milano. Non mi pare che la squadra sia mai andata sotto al quarto posto. Andando in Serie A, i giocatori hanno già i contratti commisurati, al pari del mister”.
“Il mercato di gennaio è stato particolare, perché dobbiamo mettere in sicurezza una società che abbiamo trovato con decine di milioni di debiti. In estate si è deciso di seguire una strategia, con un tecnico e dei calciatori qualificati, perché retrocedere sarebbe stato un dramma”.
“Ho accettato l’invito a svolgere un ruolo giuridicamente importante. Mi sento in debito verso la mia terra. Se ci fosse qualcosa di irregolare o di non trasparente, il mio modo d’essere mi porterebbe in modo chiaro e netto a dire le eventuali problematiche. Senza se, senza ma e senza consultare nessuno. Ho le mani libere. Non ho padroni. Abbiamo un imprenditore straordinario, innamorato della Reggina”.
“Il ricorso all’omologa del debito è una legge dello Stato, di cui tutte le società si possono avvalere. L’imprenditore, nel rilevare la società con una montagna di debiti, ha la visione su cosa fare. La Reggina ha pagato tutte le scadenze. Gli ultimi emolumenti sono stati pagati una settimana prima della partita di Pisa. Questa società è stata comprata dal Tribunale, e per il debito si rivolge all’organismo giurisdizionale”.
“L’imprenditore ha pagato tutto e di più. Adesso c’è un iter che riguarda l’aspetto giudiziario, è stato nominato un curatore. Ieri ed oggi abbiamo avuto la visita della Covisoc, che ha guardato le nostre carte: sono a posto. C’è la scadenza di giovedì – 16 febbraio, ndr – e poi quella del 16 marzo. L’interlocuzione col Tribunale andrà avanti fino al 15, la Reggina chiederà di pagare. Non possiamo fare niente senza l’avallo del Tribunale. Ci rimettiamo alle istituzioni, quelle sportive sono secondarie. Faremo quello che la Federazione ci dirà: se avremo delle sanzioni, ricorreremo fino all’ultimo grado di giudizio. Ma noi non sappiamo nulla, è un fatto nuovo”.
Infine, la notizia: “Stiamo discutendo con il direttore e con la squadra il premio promozione”.