“Ho l’onore di presentarvi il nuovo presidente della Reggina: Marcello Cardona”. Con queste parole, Felice Saladini ha annunciato il 65enne ex arbitro e già prefetto di Milano e di Lodi, reggino purosangue, come nuovo capo del prossimo cda degli amaranto. L’imprenditore lametino ha parlato davanti ai giornalisti convocati presso la tribuna dello stadio “Granillo”, tre giorni dopo aver inviato domanda d’iscrizione al prossimo campionato di Serie B.
Saladini ha successivamente specificato come nel consiglio d’amministrazione, entreranno a far parte avvocati e commercialisti. Per quanto riguarda i legali, è facile che trovi posto almeno uno tra il reggino Francesco Benedetto ed il romano Livio Esposizione dello studio Tonucci. Prende sempre più piede l’ipotesi di un ritorno di Gabriele Martino tra i quadri dirigenziali.
Cardona, nel suo lungo intervento, ha citato più volte (tra gli altri) proprio Pino Benedetto, padre di Francesco e presidente della Reggina tra il 1986 ed il 1991: “Ringrazio Felice Saladini per quello che fatto. Rilevare il club è stato complicato, difficile. Ha pensato da subito alla mia persona. Vorrei inviare un carissimo saluto ai presidenti Gravina e Balata, nonché a tutto il mondo arbitrale. Saladini è un imprenditore importante e qualificato, sapete che mi sono sempre accompagnato con persone di altissimo valore morale”.
“Appena ci siamo seduti – ha proseguito Cardona – con un’umiltà incredibile, Felice Saladini mi ha raccontato la sua vita. Sono rimasto sbalordito. La sua vita è fatta di lavoro, famiglia e sacrifici. E ha cominciato a girare occhi e mani come fanno i calabresi, quelli belli e puliti. Poi abbiamo affrontato dei temi tutti indirizzati alla trasparenza ed alla crescita. Ne abbiamo riparlato dopo una settimana, ma in quei giorni ho saputo che lui era preoccupato del mio stato difensivo. Poi ho iniziato a parlarne con la mia famiglia e con gli amici reggini. Ho incontrato Capi di Stato, Papi, ho avuto una lettera dal Ministro dell’Interno prima di accettare. Se ho fatto questo, l’ho fatto perchè nella mia città ho avuto l’educazione dei miei genitori e dei miei amici. Come tanti altri reggini, sono partito da qua. Dagli scout di piazza Duomo, dal campo del rione Ferrovieri”.
p.f.