di Paolo Ficara – Da allora in poi, decisamente più dolori che gioie. Il 27 maggio di ormai quindici anni fa, la Reggina metteva la cornice ad uno splendido dipinto. Il riferimento è al campionato 2006-07 in Serie A, iniziato nelle aule dei tribunali sportivi ancor prima che sul campo. “Paolo, che è successo?”, “Mi raccomando”, “Tutto a posto?” ed altre locuzioni del genere, intercettate nelle conversazioni telefoniche tra il presidente Lillo Foti ed il disegnatore arbitrale Paolo Bergamo tra il 2004 ed il 2005, costarono alla Reggina 15 punti di handicap comminati ad agosto 2006. Il calderone è quello di Calciopoli.
Sanzionata con penalizzazione afflittiva al pari di Fiorentina, Lazio e Milan, senza contare la Juventus retrocessa in B, la formazione amaranto ricevette quei punti di handicap che dovevano teoricamente determinarne la retrocessione in B. Nei precedenti 6 campionati disputati in massima serie, infatti, la Reggina non aveva mai chiuso in classifica con un vantaggio simile sulla terzultima.
Le immediate cessioni di Biondini al Cagliari e di De Rosa al Genoa, con Nicola Amoruso che visse il 31 agosto al campo n.2 del Sant’Agata col pallone tra i piedi ed il telefonino in mano per dire di no al Rimini, rappresentarono il tentativo di salvaguardare i conti. Sta di fatto che in occasione del turno di Coppa Italia a Crotone, con l’handicap fresco di ratifica in appello, lo storico allenatore Walter Mazzarri riuscì a cementare il gruppo con toni sferzanti.
Di quei giorni ci rimane tutt’ora impressa la profezia del magazziniere Mimmo Tavella, assolutamente sicuro circa il felice esito di quel campionato.
Essendo trascorsi ormai tre lustri, ne potremmo raccontare parecchie agli adolescenti di oggi. Da Amoruso che resta e diventa quasi subito titolare segnando 18 gol. Uno in meno di Rolando Bianchi. I torti arbitrali di inizio stagione. Massimo Mauro e Paolo Liguori che ci difendono sui principali canali televisivi nazionali. Lo sconto di 4 punti dall’arbitrato del Coni a dicembre, rivelatosi determinante. Le contestate cessioni di Leon e Pelizzoli a gennaio.
Capitolo a parte meriterebbe il penultimo turno di campionato. Empoli-Reggina da 3-0 a 3-3. Un libro, più che un capitolo. Società, dirigenza, staff tecnico e squadra difesero l’onore di una città, oltre al proprio. La settimana successiva, per l’appunto il 27 maggio del 2007, Amoruso ed Amerini stendono 2-0 il Milan al “Granillo”. Per l’apoteosi finale. Il trionfo di Foti, Bigon, Mazzarri e di tutto il gruppo. La cittadinanza onoraria all’Arena dello Stretto. Un posto speciale a vita, nei cuori di ogni tifoso amaranto.