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Reggina, dispetto a Baroni: gli amaranto tirano fuori le unghie, Folorunsho stende la capolista Lecce

di Paolo Ficara – Altra capolista, altro sgambetto. Dopo il pareggio sul campo della Cremonese di qualche settimana fa, la Reggina sembrava aver tirato i remi in barca. Invece in una piovosa Pasquetta che tiene lontana (qualora ce ne fosse stato bisogno) una discreta fetta di tifoseria amaranto, un acuto di Folorunsho praticamente allo scoccare dell’intervallo infligge la quarta sconfitta stagionale al Lecce dell’ex Marco Baroni. Che di conseguenza, viene riscavalcato dalla Cremonese (3-1 al Cosenza) in vetta.

LE SCELTE – Stellone rivoluziona il modulo ma non più di tanto gli uomini. Si torna al 4-4-2 di inizio stagione, ma gli interpreti sono completamente diversi. La squadra tiene bene con la difesa a quattro al cospetto del secondo miglior attacco del campionato e del capocannoniere Coda, con Loiacono e Di Chiara terzini. Davanti a loro ci sono Lombardi e Kupisz, mentre Folorunsho e Rivas non offrono riferimenti in avanti. Baroni mantiene il proprio 4-3-3 con il grande ex Lucioni in difesa, ma dimostra sin dai primi minuti di soffrire il nuovo assetto amaranto.

FA TUTTO CODA – La Reggina inizia col piglio giusto e riesce spesso a spezzare il ritmo della gara. Non ne viene fuori una bella partita, ma si affronta la capolista. Su una punizione di Di Chiara, sul primo palo Coda colpisce all’indietro centrando l’incrocio: una degna conclusione per il bomber del Lecce, ma verso la propria porta. Il centravanti proverà a riscattarsi un paio di volte: suo il tiro murato da Di Chiara, nell’unica vera azione brillante degli ospiti in area amaranto. Suo anche il tentativo di imitazione, non riuscito di Montalto con un tiro da oltre 50 metri.

SFONDIAMO A SINISTRA – Quando il primo tempo sembra avviato verso il risultato ad occhiali con poche emozioni, la Reggina sfonda due volte a sinistra. Prima è Lombardi a chiudere con un taglio verso il primo palo, bravo Gabriel a deviarne in angolo il sinistro velenoso. Poi, al secondo minuto di recupero, sfonda Kupisz: Gabriel respinge lateralmente il tiro a giro, ma Folorunsho è piazzato ottimamente per spingere il pallone nella rete sguarnita.

ESORDISCE EJJAKI – Il Lecce prova a scuotersi ad inizio ripresa, con una gran giocata di Strefezza capace di centrare il palo da angolazione angusta. Esaurita la verve, Baroni pesca dalla panchina e passa al 4-2-4 con l’inserimento del talentuoso Rodriguez. Le mosse di Stellone incidono soprattutto dopo il cambio forzato di Folorunsho: c’è l’esordio di Ejjaki, fa la mezzala sinistra nel 5-3-2. Stellone perde anche Amione, escono quindi per infortunio i due migliori in campo. Coda liberato al tiro da una sponda di Rodriguez, colpisce l’esterno della rete da ottima posizione.

SODDISFAZIONE PER STELLONE – Riuscendo a tenere il Lecce distante dalla propria area, la Reggina torna alla vittoria che mancava dal derby del 19 marzo contro il Cosenza. Ritrovato anche il gol su azione, l’ultimo l’aveva segnato Lombardi il 5 marzo a Parma con l’aiuto di Cobbaut. Pur privo degli squalificati Menez e Stavropoulos, mister Stellone è riuscito a ridisegnare una squadra compatta e pungente. Adesso sono 24 i punti totalizzati dall’allenatore romano, due in più di Aglietti che aveva iniziato la stagione. Qualcuno verrà tolto dai 47 complessivi dal TFN che martedì terrà in udienza gli amaranto, rei confessi circa la scadenza federale dello scorso 16 febbraio. Si torna in campo lunedì 25 aprile ad Alessandria.

REGGINA – LECCE    1-0

Rete: 45’+2′ Folorunsho

REGGINA (4-4-2): Turati; Loiacono, Cionek, Amione (77′ Giraudo), Di Chiara; Lombardi (69′ Montalto), Bianchi, Crisetig, Kupisz (69′ Adjapong); Folorunsho (73′ Ejjaki), Rivas. A disposizione: Micai, Aya, Hetemaj, Bellomo, Cortinovis, Tumminello, Denis, Galabinov. Allenatore: Stellone.

LECCE (4-3-3): Gabriel; Calabresi, Lucioni, Tuia, Barreca (57′ Gallo); Helgason (57′ Rodriguez), Hjulmand, Bjorkengren (80′ Gargiulo); Strefezza (80′ Ragusa), Coda, Di Mariano (70′ Asencio). A disposizione: Bleve, Simic, Gendrey, Dermaku, Faragò, Majer, Listkowski. Allenatore: Baroni.

Arbitro: Fourneau di Roma

Ammoniti: Hjulmand, Bianchi, Amione, Crisetig, Turati, Rivas

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