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Reggina, la “decima” non basta. Il Siracusa va in Serie C, agli amaranto restano i playoff

di Paolo Ficara – Non è bastata la decima vittoria consecutiva alla Reggina, la quattordicesima nelle sedici gare del girone di ritorno, per centrare quell’unico obiettivo che era stato promesso dalla società. Lo 0-1 in casa della Sancataldese, firmato Barillà e con un rigore parato da Lagonigro nella ripresa, viene di fatto annullato dall’1-3 ottenuto dal Siracusa a Barcellona Pozzo di Gotto, contro un’Igea Virtus comunque combattiva. Aretusei primi con 78 punti e promossi in Serie C. Amaranto secondi a quota 77 ed a testa alta, per quanto concerne la squadra.

Negli ultimi otto turni di campionato, prima e seconda della classe hanno sempre ottenuto il medesimo risultato, ossia di vittoria. E quelle sudate sono state poche: Paternò e Sambiase per la Reggina, Licata e forse quella odierna per il Siracusa. Per il resto, successi schiaccianti. Segno che nel girone di ritorno, i livelli tecnici e motivazionali si sono un po’ appiattiti. Fatta eccezione, appunto, per le battistrada. Con i siciliani che ottengono la promozione con merito, avendo vinto entrambi gli scontri diretti. I calabresi non sono mai stati in testa, anzi, già da settembre sono stati costretti ad inseguire.

I tifosi della Reggina hanno conosciuto cocenti delusioni, specie quando ci si è giocati l’accesso in Serie A. Nel 1989 è successo di perdere ai rigori contro la Cremonese, nel 2011 un jolly di Rigoni ha spezzato i sogni playoff a Novara. In entrambi i casi, si è sempre chinato il capo accettando il risultato, senza particolari recriminazioni ma con alcuni rimpianti. Cerchiamo anche stavolta di accettare con maturità il verdetto del campo, senza andare dietro a chi tira fuori alibi patetici oltre che inesistenti. Utili solo a mitigare il proprio fallimento tecnico.

Oggi, a Reggio Calabria, non c’è una parte vincente ed una perdente. Siamo tutti sconfitti, così come lo eravamo il 31 agosto 2023 subito dopo il Consiglio di Stato. Perde chi ha appoggiato e sostenuto questa società. Perde anche chi ha provato, con i propri mezzi, modi e toni, ad evidenziare la necessità di costruire una squadra che fosse più forte di tutte. Venendo tacciato nelle maniere peggiori, da chi non accetta nemmeno la minima critica.

Quando ci sono i presupposti per vincere un campionato, lo si avverte nell’aria e si crea il giusto entusiasmo. Cosa che in questa stagione non si è mai percepita, fatta eccezione per lo scontro diretto contro il Siracusa al “Granillo”. Adesso bisogna affermarsi ai playoff, sarebbero sufficienti due pareggi e non è tempo per gli alibi. Poi, serve che nessuno faccia scherzi in chiave iscrizione. Le prime importanti novità sull’immediato futuro della Reggina, le sveleremo lunedì durante l’ultima puntata stagionale di Reggina Talk, in diretta dalle 19:00 sulla pagina facebook del Dispaccio. In settimana, ci sarà ampio spazio per le analisi.

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