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Omicidio ragazza nel 2005 a Montalto Uffugo: arrestato ex agente della Polizia Stradale

I carabinieri della Compagnia di Rende hanno arrestato un uomo di 50 anni, Maurizio Mirko Abate, ex agente della polizia stradale, con l’accusa di avere ucciso nel 2005 a Montalto Uffugo, nel Cosentino, soffocandola con un cuscino, una ragazza di 22 anni, Lisa Gabriele, con la quale, pur essendo sposato, aveva una relazione. Le indagini sul conto di Abate, in un primo tempo archiviate, vennero riaperte sulla base di un esposto anonimo inviato alla Procura della Repubblica di Cosenza. Esposto che consentì la riapertura delle indagini che hanno portato adesso all’arresto dell’ex poliziotto.

L’arresto di Abate é stato fatto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Cosenza su richiesta della Procura della Repubblica. L’ex poliziotto é accusato di omicidio volontario, aggravato dalla premeditazione. Dopo l’archiviazione delle indagini, decisa nel 2009, l’esposto anonimo pervenuto alla Procura della Repubblica di Cosenza nel 2018 ha consentito agli investigatori di riaprire il caso. Nello scritto, infatti, erano riferiti alcuni particolari della vicenda, veritieri e noti solo agli inquirenti. Sono state così effettuate ulteriori acquisizioni documentali, una lunga serie di intercettazioni telefoniche ed ambientali, sentite numerose persone informate sui fatti ed acquisite nuove consulenze medico legali attraverso la riesumazione del cadavere di Lisa Gabriele. “Le risultanze di questa nuova fase investigativa, complessivamente valutate – è detto in una stampa dei carabinieri – hanno consentito di verificare, in maniera più approfondita, quanto raccolto nella prima fase, colmando alcune lacune investigative e facendo emergere un quadro indiziario significativamente grave e tale da collegare il reato contestato alla persona dell’indagato. Quanto globalmente acquisito sul piano investigativo ha consentito alla magistratura inquirente e giudicante di valutare gli elementi indiziari raccolti come convergenti, gravi, univoci e coerenti e non confutati da ricostruzioni alternative plausibili, idonei a fondare un giudizio di qualificata probabilità sulle responsabilità dell’indagato”.

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