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Indagato il procuratore aggiunto della Direzionale nazionale antimafia, Michele Prestipino, per rivelazione segreto d’ufficio

Avrebbe rivelato delicate indagini sulla ‘Ndrangheta e le ramificazioni nel nord Italia ed e’ finito indagato a Caltanissetta per rivelazione di segreto d’ufficio. Al centro dell’indagine c’e’ Michele Prestipino, l’Aggiunto della Direzione nazionale antimafia.

A intercettare i dialoghi del pm a Gianni de Gennaro, ex capo della Polizia, oggi presidente della Eurolink la societa’ general contractor che sta progettando e dovra’ realizzare il ponte sullo Stretto, sono stati i militari della Guardia di finanza che stanno lavorando a Caltanissetta sul filone relativo ai magistrati che negli anni 90 erano in servizio alla procura di Palermo con Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Notizie riservate sulle indagini sarebbero state anche narrate a Francesco Gratteri che e’ consulente della Eurolink per le questioni legate alla sicurezza.

Per anni Michele Prestipino ha lavorato a Reggio Calabria con Giuseppe Pignatone, quest’ultimo indagato a Caltanissetta per favoreggiamento a Cosa nostra nelli’ambito delle indagini per ricostruire l’insabbiamento dell’indagine a Palermo su “mafia e appalti”.

La procura di Caltanissetta spiega che il procuratore aggiunto della Dna Michele Prestipino Giarritta, “invitato a comparire dinanzi a questo Ufficio per rendere interrogatorio in relazione al delitto previsto dagli artt. 326 commi 1 e 2 c.p. e 416 bis.I c.p.”, come consigliato dal suo difensore di fiducia, si e’ avvalso della facolta’ di non rispondere. L’ipotesi dell’accusa, che trae origine dalle indagini eseguite dalla Sezione anticrimine Ros carabinieri di Caltanissetta, viene esposta dalla procura in questo modo: nella qualita’ di pubblico ufficiale, “essendo procuratore aggiunto presso la Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo, con delega al coordinamento delle sezioni Ndrangheta e cosa nostra in violazione dei doveri inerenti la suddetta funzione ed abusando della relativa qualita’”, avrebber rivelato notizie che “dovevano rimanere riservate a Giovanni De Gennaro – presidente del consorzio di imprese Eurolink incaricato della realizzazione di opere pubbliche note come il ponte sullo Stretto di Messina – e a Francesco Gratteri, consulente della societa’ We Build, socio di maggioranza del predetto consorzio”.

Tale rivelazione del segreto avrebbe riguardato “rilevanti particolari” delle indagini in corso da parte di alcune Dda, “anche con riferimenti all’uso delle intercettazioni, nonche’ della funzione di coordinamento svolta sin dalle prime battute dal procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo”. Secondo l’ipotesi accusatoria, sono state rivelate, quindi, “notizie gravemente pregiudizievoli per le indagini di piu’ uffici distrettuali;” peraltro, vi sarebbero “concreti elementi” per ritenere che “Gratteri, anche per conto del dottore De Gennaro, avrebbe gia’ avvisato del corso delle indagini medesime alcuni protagonisti della vicenda”.

Il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo, aggiunge la prcocura nissena, “e’ stato informato da questo Ufficio sin dall’inizio delle indagini, e ha assicurato personalmente, oltre alla massima collaborazione per lo sviluppo degli accertamenti, anche il necessario coordinamento con altre indagini collegate, svolte da altri uffici distrettuali”. Melillo ha giaa’ reso noto di avere revocato le deleghe al suo Aggiunto Prestipino.

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