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Reggina: quando non basta neanche il silenzio. Amoruso e Di Bari a Reggina Talk

di Paolo Ficara – Reduce da una vacanza in Medio Oriente, il maestro Nino è tornato a Reggio più furente che mai. In casi normali, ossia al cospetto di una persona normale, penseremmo che il sole della penisola arabica sia forte già ad aprile. In realtà, prima di Pasqua non era molto diverso. Il soggetto. Anzi, qualora si fosse recato in Antartide, avremmo temuto ripercussioni sul buco dell’ozono.

La Reggina si sta ancora giocando la promozione diretta in Serie C, ad un turno dalla fine. Sorprendentemente, per noi, che in tutta franchezza non ci saremmo giocati un centesimo ad inizio stagione. Vergognosamente, per quello che è il blasone di un club che avrebbe richiesto/imposto un dominio in Serie D, alla stregua di quanto accaduto a Salerno, Bari, Catania etc.

Rebus sic stantibus e subito dopo il triplice fischio di Reggina-CastrumFavara 3-1, con un punto di svantaggio rispetto alla capolista e ad una giornata dalla fine, l’insopportabile schizofrenia respirata nella pancia del “Granillo” rappresenta quanto di più lontano dal concetto di lucidità. Urla, strepiti. Non si sa verso chi, né perché. Ed il divieto imposto ad allenatore e giocatori di presentarsi in sala stampa. Non giustificabile, e senza alcun nesso, con nervosismi dovuti a fantasmagorici favori arbitrali goduti dalla capolista. O con reazioni a scoppio ritardato per chissà quali contenuti non graditi, a livello giornalistico, quando forse a Dubai avrebbero scambiato i lamenti di sua maestà Tucson per qualche strano slang in arabo.

Strettoweb ha riportato, quasi a caldo, esternazioni che forse dovevano restare lontane da microfoni e taccuini. Ma che, visti i decibel, ci sono arrivate. Scrivendo dell’intenzione manifestata – ossia urlata – di ritirare la squadra. La Reggina. Non presentarsi a San Cataldo, per l’ultima di campionato. Per poi non iscriverla, la Reggina, alla stagione successiva.

A distanza di circa 20 ore, non è arrivata né una smentita. Né una rettifica. Né, ahinoi, un’ambulanza. Attendiamo fiduciosi.

Noi preferiamo aspettare la fine della regular season. Per esprimere valutazioni che dubitiamo possano discostarsi da quelle che potete rileggere, scorrendo il Quadrante Amaranto fino ad agosto 2024. E che coinvolgeranno anche la politica locale, in primis il sindaco Falcomatà che ormai spalleggia in tutto e per tutto la “creatura” brunettiana. Ma nel frattempo, sarebbe corretto – da parte della Reggina – rettificare immediatamente certe inaccettabili esternazioni, a prescindere se siano frutto di una provocazione. Dopodiché, va specificato il motivo del silenzio imposto ai tesserati. I quali, dopo Sancataldese-Reggina, dovrebbero comunque trovare gli attributi necessari per dire cosa hanno vissuto – e cosa continuano a vivere – in questa stagione sportiva.

Alle 19:00 c’è Reggina Talk, con due ospiti ad hoc. Nicola Amoruso, indimenticabile bomber amaranto ai tempi di Walter Mazzarri, che a settembre 2023 si era fatto avanti per far ripartire il calcio a Reggio con un suo amico imprenditore. E poi ci sarà l’ex difensore amaranto Vito Di Bari, allenatore del Casarano che ha vinto il girone H con due turni di anticipo. Il CA-SA-RA-NO. Con gli attaccanti Loiodice e Malcore, strappati la scorsa estate proprio alla concorrenza della Reggina. Live dalle 19:00 sulla pagina facebook del Dispaccio.

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