Riceviamo e pubblichiamo:
“Caro Professore,
dopo la drammatica alluvione dell’isola di Ischia che ha interessato l’intera popolazione di quella triste realtà, riteniamo imprescindibile e necessaria una urgente riflessione comune.
Le vicende legate al costante abusivismo, soprattutto sulla fascia costiera, mal si conciliano con gli strumenti di pianificazione in atto, quali p.s.c. piano di spiaggia, i quali non tutelano da eventuali alluvioni e smottamenti.
E’ impensabile “abbattere” parti intere di territorio, data l’esiguità delle risorse e le stratificazioni sociali che si sono radicate nel nostro paese.
In questi anni abbiamo imparato che rammendare il territorio fragile non solo è possibile, ma anzi necessario.
Di per sé la limitazione del rischio è già una vittoria, perché pensare di eliminarlo tout court è impossibile.
E’ auspicabile che la maggioranza, di cui siamo parte attiva, ma anche i colleghi dell’opposizione, si dotino di un piano di lunga durata di rammendo idrogeologico e boschivo, che parta dalla periferia e arrivi sino all’entroterra, passando necessariamente dalla fascia costiera.
Come il progetto ideato e voluto dal prof. Renzo Piano, in grado di usare gli strumenti diagnostici, che catapulti l’attività di costruire in un mondo nuovo, un po’ più organizzato e un po’ più scientifico, ancora più preciso. Non interventi irrealistici, ma piccoli cantieri di contenimento, che facciano da apripista ad una rinascita territoriale, e che diano voce al bisogno di una idea di futuro dentro cui guardare rispetto alla dura realtà del presente, ma anche ad un nuovo orizzonte culturale.
Bisogna riuscire a ottenere quel miracolo che potrebbe far si che le città diventino luoghi di urbanità; in cui la parola “urbano”, non deve essere, solo un aggettivo che certifichi l’appartenenza alla città, ma anche un modo di essere.
Dalla sofferenza per i morti di Ischia deve accendersi la scintilla di un nuovo miracolo, in un luogo dove tutti possiamo riconoscerci.
E’ tangibile come il tema “territorio e disastri idrogeologici” sia quanto mai più vicino a noi di quanto si possa immaginare e lo si è visto nella riunione dell’assise comunale del 28 novembre.
Anche il nostro territorio è martoriato da anni di cementificazione incontrollata che rischia di trasformarsi in una “tomba” a cielo aperto qualora vi fossero eventi climatici della portata di quelli di Ischia.
Al centro dell’azione politica-amministrativa non può che non esserci la tutela, ad ampio raggio, del territorio, soprattutto un territorio quale il nostro, fragile e dilaniato.
Oggi più che mai c’è bisogno di uno sforzo politico bipartisan che metta in campo ogni azione utile e necessaria alla messa in sicurezza del nostro amato territorio.”
Il Gruppo Consiliare di Orizzonti Nuovi
Raffaele Gareri
Luigi Rizzo
Domenico Bruno
Poerio Maria
Roberto Rocca