Questa è la domanda che tutte le persone interessate all’alimentazione sportiva, alla dieta, al miglioramento del metabolismo e delle prestazioni atletiche (così come ad altre mille ragioni) vorrebbero conoscere. La risposta è particolarmente complessa, perché prende in esame tutta una serie di dinamiche biologiche e atletiche, ma soprattutto lo stile di vita soggettivo.
L’abitudine di consumare pasti ogni tre ore viene promossa spesso come un metodo utile ad accelerare il metabolismo, mangiando poco ma spesso, per tenere sotto controllo l’appetito e mantenere i livelli di energia stabili per tutto il giorno.
Per rispondere alla nostra domanda dobbiamo tenere presenti tutti i fattori individuali e comprendere la variabilità delle situazioni.
La relazione tra il metabolismo e la frequenza dei pasti
Tra le tesi a favore dei pasti ogni tre ore c’è l’idea che questo metodo riesca ad accelerare il metabolismo, quindi consenta di bruciare più calorie rapidamente. Tuttavia, secondo gli studi dell’Istituto Superiore della Sanità quello che conta non è la frequenza con cui si mangia, ma la qualità degli alimenti e il bilanciamento di tutti i nutrienti necessari per avere un apporto calorico quotidiano sano e nelle giuste quantità, rispetto al dispendio energetico.
Facciamo un esempio pratico, un atleta professionista avrà sicuramente bisogno di un piano nutrizionale più complesso, rispetto a chi svolge attività fisica a livello amatoriale. Per un maratoneta o un calciatore è necessario bilanciare tutti i nutrienti come carboidrati, proteine e sali minerali, quindi oltre al piano nutrizionale potrà integrare con evohydro 2.0 o assumere altre soluzioni naturali, come le bevande rigeneranti con alti contenuti di sali minerali.
In questo caso l’alimentazione dovrà essere gestita in base alla frequenza degli allenamenti e delle gare, quindi avrà un contenuto calorico più alto. Nel caso in cui il piano nutrizionale sia riferito a una persona che svolge una vita sedentaria, di sicuro dovrà fare più attenzione alle quantità e al numero di pasti giornalieri.
Il controllo dell’appetito in relazione con la gestione del peso
Il Ministero della Salute mette l’accento sull’importanza di un regime alimentare equilibrato e una dieta personalizzata, preferendo questa soluzione al posto degli schemi già precostituiti e generali.
Mangiare ogni 3 ore diminuendo le quantità potrebbe essere la soluzione ideale per alcuni, ma anche la più sbagliata per altre persone, in questo senso il consiglio delle istituzioni in materia alimentare è quello di adottare una dieta che sia sostenibile a lungo termine.
Il controllo dell’appetito è strettamente relazionato alla gestione del peso, ma varia a seconda delle esigenze specifiche dei soggetti.
I livelli di energia in relazione con il consumo quotidiano
Anche l’OMS sottolinea l’importanza di concentrarsi su un regime alimentare sano che includa il perfetto equilibrio di tutti i nutrienti necessari, perché in particolari condizioni mediche, ma anche per chi ha bisogno di quantità energetiche più alte, i pasti ogni 3 ore potrebbero aiutare a mantenere alti i livelli energetici.
Tutto ciò deve sempre essere relazionato con le prestazioni quotidiane, che determinano il consumo energetico giornaliero e quindi indicano come distribuire il numero e la quantità dei pasti.