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I Cavalieri di Aristofane in scena a Locri e alla Villa romana di Casignana. Continuano con successo le rassegne teatrali a firma di Domenico Pantano

Continuano, con l’ampio consenso del pubblico calabrese, le rassegne teatrali a firma di Domenico Pantano.

 

Prossimo appuntamento in programma con “I Cavalieri” di Aristofane per la regia di Cinzia Maccagnano.

 

Lo spettacolo andrà in scena alla Corte del Palazzo di Città di Locri il 24 agosto alle ore 21.30, nell’ambito della XXXI Stagione Teatrale della Locride 2024-2025 a cura del Centro Teatrale Meiridionale, e nella splendida Villa romana di Casignana il 28 agosto alle ore 21.00, nell’ambito delle Stagioni Teatrali di Calabria a cura del T.C.A. Teatri calabresi associati.

 

I Cavalieri di Aristofane, commedia rappresentata nel 424 a. C. è una feroce critica alla classe politica ateniese e alla sua degenerazione demagogica. Durante la guerra del Peloponneso, Atene è governata da un demagogo arrogante e vigliacco che asseconda i peggiori istinti e la credulità del popolo. Liberare il paese da questo individuo è il fulcro su cui è costruita la vicenda e il compito assegnato all’azione comica. Ma per scalzare un farabutto ne serve uno peggiore.

 

Sul palcoscenico, la stessa Maccagnano, insieme agli attori Raffaele Gangale, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Marta Cirello, Andrea Maiorca, Maria Chiara Pellitteri. Le musiche sono di Lucrezio De Seta e AAV, maschere di Luna Marongiu, scene di Linda Passi, costumi di Monica Mancini, assistente alla regia Guido Bison.

 

La rivisitazione inedita della commedia, prodotta da Bottega del Pane Teatro, affidata alla regia di Cinzia Maccagnano, sceglie un taglio surreale e una comicità marcata: le situazioni, i ritmi serrati dei dialoghi, il gioco precisissimo del movimento dei personaggi/attori, con e senza maschera; e un coro di cavalieri-fantocci di un circo sgangherato, rivelano una società (e un’umanità) passata e presente, appesa a dei fili sottili, rappresentando gli scontri e tutti i livelli di demagogia che l’autore vuole “smascherare” nella sua commedia.

 

«In questo buio c’è sempre qualcuno che scoppia a ridere», sostengono i due servitori che raccontano la storia. La commedia comincia con due servi, due servi di casa, servi del Popolo, due “comici dell’arte politica” che si autodefiniscono servi dello Stato, i quali, non soddisfatti del proprio tornaconto, cercano una strada per liberarsi di tale Paflagone, demagogo arrogante e ruffiano, che di mestiere fa il conciapelli, il quale asseconda i peggiori istinti del Popolo e ne trae vantaggio solo per sé. In breve, ci mostrano l’unica strada possibile che per scalzare un farabutto: ne serve uno peggiore.

E lo trovano: un salsicciaio, un uomo che viene dalla strada, il quale si dichiara ignorante e ladro perciò, si direbbe, non adatto a fare politica. Ma i due servi lo adulano e convincono che ha tutte le doti necessarie, che anzi è proprio “un politico nato” e che sono pronti a garantirgli l’appoggio necessario di una parte di società: lo sosterranno i Cavalieri.

Ecco quindi che comincia la girandola di numeri che altro non sono che scontri verbali, come nelle tribune politiche con tanto di par condicio, e azioni ruffiane nei confronti del Popolo, come le continue false promesse di piazza di ogni tempo.

 

E i Cavalieri? Chi sono? «Nella società Ateniese era una classe sociale che oggi potremmo individuare in quella della media borghesia – spiega la regista – Ma nella nostra società, a mio avviso, le varie classi sociali hanno ridotto notevolmente le differenze. I Cavalieri sono strumento dell’azione demagogica dei politici, e, in un coro in particolare, rivelano il loro stare dalla parte del Poeta, il loro essere attori. Aristofane stesso si fa difendere da loro». «Perciò ho voluto identificare i Cavalieri con gli artisti – sottolinea Cinzia Maccagnano – che in tutti i tempi e in quello nostro più che mai, sono mossi ancora da ideali e sempre pronti alla “lotta”, ma poiché tenuti sempre allo stato di necessità, ecco che finita la protesta promossa da interessi politici, tornano “in quinta”, come burattini, vivi, ma non autonomi».

 

Gli appuntamenti si avvalgono del patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Locri e del Comune di Casignana, e sono co-finanziati con Risorse PAC 2014-2020 – Az. 6.8.3 – Avviso pubblico Eventi di promozione culturale 2024 della Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura.

 

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