Alla seconda serata del Festival RadiCi, all’Arena dello Stretto, ci pensano i reggini Kalavrìa ad infiammare il pubblico dell’Estate Reggina. Gente assiepata sulle gradinate ma anche di fronte al palco che diventa, immediatamente, un’ampia pista da ballo, rendendo protagonista anche un pubblico numeroso e ben predisposto alla partecipazione attiva.
Il frontman dell’ormai storica formazione reggina conduce mirabilmente lo spettacolo, con aneddoti, appelli, inviti, storia, cultura musicale. Nino Stellittano, infatti, diventa un narratore di cultura locale affiancato da un sempre incisivo e determinante Gigi Miseferi, nella veste di promotore e divulgatore di “orgogliosa” storia del nostro popolo, e da una giovane e brillante Alessia Maio che canta, danza, incita e coinvolge il pubblico entusiasta.
Musicisti instancabili e bravissimi, ognuno nel suo ruolo, i Kalavrìa sono potenti ed efficaci: un’unione virtuosa di percorsi musicali e personali diversi e co,plementari. I ritmi e le melodie “circolari” ipnotiche di organetto e tamburello muovono le gambe a centinaia di persone: sono veramente tante le coppie ad essere conquistate dalle loro note.
Stellittano fa appelli contro la guerra, parla e canta le tradizioni reggine e calabresi, ricorda e racconta percorsi artistici, presenta brani e musicisti della band: è lui l’eclettico uomo di spettacolo. Sotto il palco danzano tutti, non c’è brano in cui si rimanga fermi, si fa “rota”, si balla a coppia o in gruppo: energia inesauribile anche quella del pubblico.
I Kalavrìa incassano un vero e proprio successo, diventando una perla locale incastonata nel programma ricco di “RadiCi”: un meritato riscontro che premia il lavoro di decine di anni.
Una full immersion nei suoni del Sud che promette ancora tanta passione e tradizione, con spettacoli, ad ingresso gratuito, che andranno avanti fino a giovedì 22 agosto, per poi lasciare spazio al Festival “Cilea”, dedicato alla musica classica, e al cinema all’aperto de “Lo specchio dipinto”.