“Sopra il foglio bianco si preparano al balzo lettere che possono mettersi male, un assedio di frasiche non lasceranno scampo” - Wisława Szymborska
HomeCelluloideIl 3 gennaio a Corigliano Rossano la proiezione del documentario d'inchiesta "Colpevoli di...

Il 3 gennaio a Corigliano Rossano la proiezione del documentario d’inchiesta “Colpevoli di Palestina”

 Si terrà sabato 3 gennaio, alle ore 18:00, presso la sede di Rifondazione Comunista in Piazza Steri (Rossano Centro Storico), la proiezione del documentario d’inchiesta “Colpevoli di Palestina”. L’evento, organizzato dal Coordinamento Corigliano-Rossano per la Palestina in collaborazione con il circolo locale del PRC, si pone l’obiettivo di accendere i riflettori sulla controversa vicenda giudiziaria che coinvolge tre cittadini palestinesi detenuti in Italia.

IL DOCUMENTARIO

L’opera, diretta dal regista Giacomo Villa (2025), è un lavoro di inchiesta militante della durata di 47 minuti che entra nel cuore del tribunale dell’Aquila per svelare i retroscena di quello che è a tutti gli effetti un “processo politico”. La pellicola alterna la cronaca delle udienze alle voci che non hanno trovato spazio in aula: le testimonianze dirette provenienti dalla Cisgiordania occupata. Attraverso videochiamate e interviste inedite, il documentario trasporta lo spettatore nella realtà di Tulkarem, tra checkpoint e raid militari, documentando quel diritto alla resistenza che l’accusa vorrebbe rubricare come terrorismo.

LA VICENDA DI ANAN, ALI E MANSOUR

Al centro del dibattito c’è la storia di Anan Yaeesh, Ali Irar e Mansour Doghmosh. Come denunciato da mesi dai Giovani Palestinesi d’Italia e dall’UDAP (Unione Democratica Arabo Palestinese), il loro arresto a L’Aquila rappresenta un precedente inquietante. Anan Yaeesh, figura storica della Seconda Intifada, è detenuto da quasi un anno. Nonostante la Corte d’Appello dell’Aquila abbia rifiutato la sua estradizione in Israele – riconoscendo il rischio concreto che possa subire torture nelle carceri israeliane – lui e i suoi compagni rimangono in carcere in Italia con l’accusa di aver organizzato la resistenza contro l’occupazione militare della loro terra.

GLI OBIETTIVI DELLA SERATA

L’iniziativa di sabato non ha solo scopo divulgativo, ma rappresenta un atto di supporto concreto. L’intero ricavato della serata sarà destinato alla raccolta fondi per coprire le ingenti spese processuali necessarie alla difesa dei tre imputati e per il sostegno ai prigionieri palestinesi. “Il messaggio è chiaro,” affermano i promotori, “la solidarietà non si processa, la resistenza non è un reato. È necessario mobilitarsi per chiedere la libertà per Anan, Ali e Mansour”.

Articoli Correlati