di Paolo Ficara – Nemmeno il forte stralcio dei debiti verso l’Erario, giunto al termine di un percorso che ha portato la Reggina ad andare in antipatia al governo del calcio nonché a qualche ministro, è stato sufficiente per la peggiore proprietà di sempre ad iscrivere la squadra in Serie B.
La Covisoc ha infatti bocciato la domanda d’iscrizione della Reggina al prossimo campionato di Serie B. La Reggina. Che a metà campionato era seconda in classifica. A metà campionato, il Frosinone primo era e primo è rimasto; il Genoa terzo ed il Bari quarto hanno guadagnato un gradino, perché l’unico ad essersi spostato è il signor Peggio Questo. Scarso al punto da credere che il Tribunale – anziché una promozione in Serie A dopo aver messo a preventivo di spesa gli ingaggi di Inzaghi, Hernani e compagnia cantante – avrebbe risolto i suoi problemi di carattere economico.
Ora resta da capire se esista qualche altra irregolarità, oltre al contestato – mancato – versamento dei circa 750.000 euro verso l’Erario. Questo per valutare le speranze per gli eventuali ricorsi, dato che adesso si dovrà andare davvero – e non a chiacchiere – fino alla giustizia ordinaria. Per provare ad evitare una vergogna storica: sarebbe infatti la prima volta in cui la Reggina, da partecipante, si vedrebbe esclusa dalla Serie B col concreto rischio di perdere almeno due categorie.
C’è tempo fino al 5 luglio per il primo ricorso endofederale, sul quale ci sarà una pronuncia formale il 7 luglio. Per andare eventualmente avanti nei ricorsi, la Reggina dovrà assolutamente saldare il famoso 5% verso l’Erario entro il 12 luglio. Nella stessa data, il 12 luglio appunto, la Corte d’Appello di Reggio Calabria discuterà il quadruplice ricorso di Agenzia delle Entrate, Brescia, Inail ed Inps avverso l’omologa: nella remota ipotesi in cui venisse ribaltata la sentenza del Tribunale Civile, scatterebbe automaticamente il fallimento.
Abbiamo perso tutti.