di Paolo Ficara – Ampio e significativo intervento di Giuseppe Falcomatà, sindaco eletto di Reggio Calabria. A poco meno di 24 ore dal derby del “Marulla” contro il Cosenza, il primo cittadino è intervenuto da tifoso ai microfoni di Reggina Talk. Centrando in pieno le valutazioni sugli attuali protagonisti del percorso amaranto in B, e ricordando in maniera distesa le prime volte in cui l’impianto di viale Galilei, all’epoca Comunale, ospitava una nazionale azzurra a poche settimane dal prossimo ritorno dell’Italia U21 a Reggio.
“Non bisogna dimenticare dove eravamo alla fine dell’anno scorso, nell’analisi del momento attuale. Non era affatto scontato che oggi, a fine febbraio, ci saremmo trovati a commentare il derby di una Reggina terza in classifica – sottolinea Falcomatà a Reggina Talk – Stavamo per sparire di nuovo. Ringraziamo l’operato del patron Saladini al servizio della squadra e della città di Reggio Calabria. Un investimento importante per costruire una squadra, in grado di giocarsi da quest’anno le chances per tornare in Serie A. Non era dovuto, non era scontato”.
Un primo commento su Inzaghi: “Il mister mi incuriosisce come personaggio. Come allenatore lo abbiamo visto all’opera Bologna, Venezia e Benevento. Lo conoscevamo meno come uomo. Mi ha colpito la straordinaria umanità di Filippo Inzaghi, compenetratosi al meglio nel tessuto cittadino. Lo ha fatto poche ore dopo l’arrivo in città, con il bagno alla Sorgente e vivendo la realtà cittadina a 360 gradi”.
Falcomatà si esprime sul momento attuale e sui singoli: “Martedì speriamo di dare continuità al risultato di sabato scorso. Vittoria sporca, inversione di tendenza rispetto agli ultimi risultati negativi. Mi auguro che questo carattere ritrovato possa durare da qui alla fine della stagione. I singoli? Mi piace Pierozzi sia in fase difensiva che offensiva. Fabbian è una speranza del calcio italiano. Tra i nuovi, l’atteggiamento di Strelec e la voglia con cui si è buttato sul pallone del 2-1, fanno ben sperare. Majer è un guerriero, Crisetig è diverso ma è un uomo d’ordine”.
Poi un pensiero verso i tre reggini nella dirigenza: “Cardona? Dà lustro, ha fatto bene la proprietà a puntare su di lui. Il calcio non deve guardare soltanto all’aspetto sportivo, una squadra come la Reggina deve dare un messaggio. Gabriele Martino? Il direttore vuole bene alla città di Reggio Calabria ed alla Reggina, mette a disposizione le sue competenze in ruoli diversi da quelli pensati all’inizio. Il suo modo di fare calcio, unito alle sue relazioni, rappresentano una risorsa. Geria? La sfida più difficile: da tanti anni, i talenti della cantera amaranto non riescono a raggiungere i livelli sperati. Ma è la scelta giusta”.
Il Granillo protagonista prima con Reggina-Inter ed a breve con l’Italia U21: “Avere qui l’Inter ha significato avere giornalisti nazionali che parlano della nostra città, mi pare un’iniziativa con un risvolto anche sociale. La presenza dell’Under 21 è un ritorno, che ci riporta alla presenza delle nazionali premiate in passato. Sia la maggiore che la giovanile. Da sempre c’è stato un particolare fermento. A memoria, la prima presenza dovrebbe risalire al 1993 o 1994: ricordo Scarpi ed un giovanissimo Montella. Ero piccolo, ricordo bene come quella squadra fu ricevuta a Palazzo San Giorgio. C’era la presenza del Coni e della Figc, ricordo un giovanissimo Mimmo Praticò. Mi auguro che anche la prossima presenza sia accompagnata da un incontro con le istituzioni”.
Falcomatà plaude anche alla figura di Angela Robusti ed alle sue iniziative: “Mi piace quello che sta facendo. Mi piacciono meno le polemiche createsi attorno agli eventi. Ogni persona che si innamora di Reggio e vuole mettere sé stessa a disposizione del territorio, va solo incoraggiata”.
Il derby può dare slancio per la corsa alla Serie A? “Non penso che il derby sarà decisivo. Affrontarlo con la consapevolezza che possa mantenerci tra le prime posizioni di classifica, sia l’approccio migliore. L’anno scorso c’erano capovolgimenti ad ogni weekend, nelle prime posizioni. I programmi sono triennali, è vero. Ribadisco, non dimentichiamo che c’era il rischio di fallire. Se in primavera saremo lì, spingeremo o per una promozione diretta o per i playoff. In modo che questo progetto triennale conosca un primo importante traguardo”.
Infine, una curiosità sul mister: “Ci siamo conosciuti ai campetti del Viale Messina, per il memorial di Simone Neto Dall’Acqua venuto a mancare qualche anno fa. Eravamo lì entrambi, ci siamo presentati – rivela Falcomatà a Reggina Talk – La prossima volta, spero di portargli le sue maglie che ho a casa, per fargliele firmare”.