di Paolo Ficara – Notti magiche. Il Genoa conosce la seconda sconfitta del proprio campionato dopo due mesi di imbattibilità, merito di una Reggina con l’argento vivo addosso. Nei precedenti undici turni, gli uomini di Inzaghi non avevano mai usufruito di un calcio di rigore: ne vengono assegnati due entrambi dopo le reti di Canotto al 15′ e del pareggio momentaneo di Aramu al 33′: il primo viene fallito da Menez, ma al 54′ ci pensa Hernani a mandare in visibilio i 14 mila spettatori di un “Granillo” infuocato.
LE SCELTE – Inzaghi effettua un solo cambio, rispetto alla formazione uscita col primo pareggio stagionale da Cagliari. Dentro Giraudo e fuori Di Chiara nel ruolo di terzino sinistro nel 4-3-3. Confermato Ravaglia tra i pali. Quello di Blessin è un 4-2-3-1 autentico, nel senso che le mezzepunte esterne stringono molto verso il centro, venendo spesso serviti tra le linee. Tuttavia, i centrali Camporese Gagliolo fanno buona guardia sul centravanti Coda.
HULKANOTTO – La Reggina inizia a sfondare sulle fasce. Un cross basso di Giraudo non viene finalizzato da Hernani, che sbuccia il tiro di prima intenzione. Al 15′ Canotto diventa Hulk su una verticalizzazione di Majer: stop a ritroso, ma la foga agonistica gli consente di tornare sul pallone al limite dell’area, girarsi ed indirizzare una stilettata ad incrociare. Fulminato Semper, suo ex compagno al Chievo, per la rete del vantaggio amaranto.
PAREGGIO E RIGORE – Dopo la mezz’ora, in pochi minuti accade di tutto. Al 33′ il terzino destro Sabelli crossa bene verso il cuore dell’area: Coda in fuorigioco è scavalcato dalla traiettoria, ma la deviazione di Gagliolo consente ad Aramu di incornare alle spalle di Ravaglia per l’1-1. Capovolgimento di fronte e l’altro extraterrestre della serata, ossia Rivas, si incunea tra Sabelli e Bani che provano a capire che taglia indossa di maglietta. L’honduregno frana, Maresca indica il dischetto e poi va al var: cinque minuti di valutazioni in cuffia, poi viene confermato il rigore. Siamo al 41′ quando Menez, stasera capitano, appoggia verso Semper un destro debole e centrale, bloccato in due tempi.
LA PRIMA VOLTA – Nessuna delle due squadre effettua cambi all’intervallo, segno che gli allenatori sono soddisfatti di quanto visto. La ripartenza letale è di marca amaranto, che muove il pallone in profondità con pochi passaggi: Menez allarga a destra, Pierozzi gliela restituisce e si butta nello spazio, ma il francese sceglie di premiare l’inserimento di Canotto. Contatto con Czyborra in area, Maresca non fischia, ma Pierozzi va a crossare forte sul braccio del terzino. Di nuovo rigore. Stavolta è Hernani ad incaricarsi della trasformazione: piatto destro a spiazzare Semper al 54′, per il 2-1. Prima rete per il brasiliano con i calabresi.
INZAGHI BRAVO A SCACCHI – Dopo il 2-1 inizia un’altra partita, quella giocata dai due tecnici con i cambi. Blessin muta poco a livello tattico, rinfrescando soprattutto la batteria delle mezzepunte. Inzaghi gli dà scacco matto con l’ingresso di Cionek per Giraudo ed il passaggio alla difesa a tre: nell’ultimo quarto d’ora più recupero, Ravaglia è uno spettatore. Non che prima avesse corso chissà quanti pericoli. Vittoria meritata per una Reggina imprendibile sulle fasce con Rivas e soprattutto Canotto: Genoa agganciato a quota 22, al secondo posto ci vanno Menez e compagni avendo vinto lo scontro diretto. Già, perché dopo 12 gare di campionato, si può affermare che tra le grandi della B c’è a pieno titolo la Reggina.
REGGINA – GENOA 2-1
Reti: 15′ Canotto, 33′ Aramu. 54′ rig. Hernani
REGGINA (4-3-3): Ravaglia; Pierozzi, Camporese, Gagliolo, Giraudo (74′ Cionek); Fabbian, Majer (71′ Crisetig), Hernani; Canotto (82′ Liotti), Menez (71′ Gori), Rivas (71′ Cicerelli). A disposizione: Aglietti, Colombi, Bouah, Di Chiara, Loiacono, Obi, Ricci. Allenatore: F. Inzaghi.
GENOA (4-2-3-1): Semper; Sabelli, Bani, Dragusin, Czyborra (70′ Hefti); Frendrup, Strootman; Jagiello (59′ Yalcin), Aramu (82′ Yeboah), Gudmunsson (59′ Portanova); Coda. A disposizione: Martinez, Agostino, Vogliacco, Puscas, Calvani, Tourè, Galdames. Allenatore: Blessin.
Arbitro: Maresca di Napoli
Ammoniti: Sabelli, Bani, Rivas, Gudmunsson, Yalcin, Frendrup
Note: al 41′ Semper para un rigore a Menez