Fallisce FTI Touristik, secondo tour operator tedesco e terzo in Europa. Stiamo parlando di un gruppo molto importante che ingloba diversi altri marchi del settore viaggi e soggiorni balneari in tutto il mondo, che è proprietario di 50 hotel in 8 Paesi e che è referente anche dell’universo Meeting Point (MP) Hotels con tante ramificazioni sul settore media, broker etc, con un totale di circa 50 strutture ricettive, la cui sede italiana è stata fondata nel 2013 a Tropea.
Per essere ancora più chiari e per quanti oggi parlano a vanvera di destagionalizzazione, stiamo parlando del primo tour operator tedesco con voli charter dalla Germania verso la nostra regione allargando per la prima volta, la stagione turistica da primavera ad autunno.
Insomma, ci riferiamo ad un gigante che da sempre è collegato a doppio filo anche con l’Hotel Rocca Nettuno di Tropea, tra i primi, pionieristici e consolidati investimenti turistici di successo in Calabria, un pilastro della storia turistica di questa destinazione e non solo.
Per tutti questi motivi messi assieme, ovviamente per la galassia costruita e consolidata fino ad oggi in tutta Europa da FTI, questa notizia pesante, che forse ci si aspettava, oltre comprensibilmente al pressing delle autorità tedesche, sta comunque costringendo da qualche giorno i ministri del turismo di diversi Paesi, ad esempio Spagna e Grecia, a dichiarazioni di fatto preoccupate per la sorte non solo ed anzi tutto occupazionale di quanti vi lavorano e di tutta la filiera, ma anche e soprattutto di tutti gli investimenti locali direttamente ed indirettamente connessi.
Esattamente come per Tropea e per la Costa degli Dei verso le quali l’anno scorso FTI annunciava investimenti di 11 milioni di euro per rafforzare la sua presenza.
Eppure – spiega Giovanni Macrì – in Italia e soprattutto in Calabria, politica ed istituzioni sembrano non essere minimamente toccate ed interessate dalla crisi che invece potrebbe derivarne, che potrebbe colpire seriamente tutti i risultati enormi costruiti fino ad oggi in questa parte della regione e che sono da anni in netta controtendenza con i numeri negativi che si continuano a leggere sul turismo in Calabria. Una crisi che deve essere governata con urgenza.
Occuparsi oggi di turismi, soprattutto se si rivestono ruoli istituzionali a tutti i livelli – continua – significa dover e saper confrontarsi con un’industria globale dalle mille interconnessioni locali e con dinamiche, metodi e prospettive di politica economica e di management aziendale che non consentono improvvisazione, superficialità, generalizzazioni ma che obbligano alla competenza ed alla capacità se non proprio di previsione, così come sarebbe auspicabile, quanto meno di governo delle emergenze.
È questa del crollo di FTI, 11.000 dipendenti e terza compagnia di viaggi in Europa e lo ripetiamo leader in Germania da 25 anni per i viaggi in Calabria è a tutti gli effetti – scandisce – una di quelle emergenze internazionali e locali che sta giustamente allarmando gli albergatori di tutt’Italia ed anche della nostra regione, come le preoccupazioni già espresse e motivate nei giorni scorsi ad esempio dall’associazione degli albergatori di Tropea (Asalt), perché è evidente e più che prevedibile che gli effetti a catena di questo fallimento si riverbereranno – dice Macrì – su tutto ciò che è stato già programmato ed investito per questa stagione estiva ed autunnale nella nostra regione.
Così come è facilmente deducibile che le conseguenze ancora più gravi saranno avvertite e subite da quelle località che, da destinazioni storicamente privilegiate dalle politiche turistico-industriali di quel colosso oggi in crisi, risultano di fatto ancora impreparate a quella differenziazione dei target ed a quel trend internazionale del turismo esperienziale (più redditizio e con maggiori capacità di spesa di altri turismi, sicuramente di quello balneare), distinto e diverso da quello dei resort e sul quale la Calabria in generale ancora non risulta per nulla allineata.
Sicuramente – aggiunge Giovanni Macrì – tutte le strategie, gli investimenti e gli indirizzi messi in campo come istituzione in questi ultimi anni hanno consentito a Tropea non soltanto di avviarsi e consolidarsi progressivamente come destinazione matura anche e soprattutto da un punto di vista del turismo esperienziale, sganciandosi da dinamiche, circuiti e perimetri turistici del passato; ma anche di essere pronta e preparata a gestire ed assorbire spontaneamente gli effetti di crisi come questa che sta interessando il segmento turistico della FTI. Allo stesso modo, riteniamo che pur essendo innegabili le conseguenze locali, soprattutto sulle prenotazioni, del fallimento del colosso tedesco, la qualità, le competenze e l’esperienze consolidate in questi decenni dal management dell’Hotel Rocca Nettuno possano restituire a questa importante realtà operante nel nostro territorio garanzie e certezze in termini di continuità e superamento delle emergenze contingenti.
Qualora non sia ancora chiara la partita in gioco, sono seriamente a rischio – continua – migliaia di voli e di viaggi in transito già prenotati, verso la nostra regione. Alla crisi di tipo finanziario che interessa direttamente FTI corrisponde, quindi, anche un’altra emergenza che è quella relativa ai disagi che stanno ricadendo e ricadranno su migliaia di viaggiatori incolpevoli che si vedranno cancellati voli e viaggi, di andata e/o di ritorno, rispetto ai quali deve essere prevista una parallela strategia di governo ad esempio con una cabina di regia anche soltanto per garantire assistenza, informazione ed accoglienza a quanti hanno comunque scelto la Calabria come loro destinazione e rispetto ai quali va preservato il rapporto di fiducia e preferenza comunque accordata.
Tutto il settore alberghiero e della ricettività ne avrà conseguenze enormi, se non gestite per tempo. Così come effetti negativi avranno anche i comuni, rientranti di diritto nella filiera turistica interessata da questa crisi.
Si intervenga prima che sia troppo tardi. Ci si confronti con tutta la rete degli attori ed operatori dell’industria turistica.
Si valuti, si agisca e vengano messe in campo dalla politica e dalle istituzioni le soluzioni praticabili e possibili per governare con visione una crisi che potrebbe trasformarsi però in una opportunità epocale per il management dei turismi nei prossimi mesi ed anni per la destinazione Calabria.