“E’ davvero un paradosso che il diritto alla salute, garantito dalla Costituzione a tutti i cittadini, venga poi negato proprio a coloro che della loro salute si occupano, e cioè i medici”.
E’ questa l’osservazione che le organizzazioni sindacali hanno consegnato ieri alla valutazione della dirigenza dell’Asp, con una lettera inviata al commissario straordinario Giuliano, al direttore sanitario aziendale Galletta, al capo dipartimento emergenza urgenza Talesa, ai direttori dello stesso servizio, Natale, e di presidio, Miceli. I medici oggetto delle preoccupazioni dei sindacati di categoria: Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, sono quelli in servizio al pronto soccorso dello Jazzolino, la cui cronica e grave carenza è stata denunciata numerose volte sia dai medici stessi che dagli utenti. Nella lettera viene anche annunciato lo stato di agitazione del personale fino a quando non verranno assunte misure adeguate. L’oggetto della missiva è chiaro: “Rischio clinico e criticità nell’organico dei medici di pronto soccorso e medicina d’urgenza: richiesta adozione provvedimenti straordinari”. I sindacati denunciano espressamente «la grave situazione riguardante la carenza di personale medico operante nei pronto soccorso aziendali, e in particolare in quello dell’ospedale spoke di Vibo Valentia”.
Il motivo è chiaro: attualmente “sono rimasti solo otto medici, di cui due in malattia e un terzo con limitazioni (per cui si occupa soltanto dei codici bianchi). Ne restano appena cinque i quali non possono coprire i turni h 24, tant’è che giorno 8 dicembre (e cioè oggi, ndr) risulta scoperto”. Le conseguenze di una simile situazione sono facilmente intuibili, argomentano i sindacati confederali: «Il carico di lavoro che grava su di loro e l’intensità dello stesso espongono i medici ad un reale rischio di errore clinico, con conseguenti contenziosi, e i malati ad ovvi rischi per la loro salute. Ironia della sorte – rilevano, con amaro sarcasmo – se la Costituzione tutela il diritto alla salute come universale, proprio la salute è preclusa a chi la dispensa». Cgil, Cisl e Uil riconoscono che l’azienda ha assunto di recente un’iniziativa mirata a garantire i turni ma, osservano, «evidentemente essa non è sufficiente per cui si rende necessario adottare altre misure urgenti e straordinarie in attesa di una risoluzione strutturale», è cioè i concorsi. Da qui la richiesta di «una urgentissima risoluzione delle problematiche. Inoltre, non potendo più tollerare tale precaria situazione, si annuncia lo stato di agitazione del personale».