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Rizziconi ricorda l’eccidio del 6 settembre 1943

Diciassette civili uccisi, oltre cinquanta feriti. È il bilancio dell’eccidio compiuto dai nazisti in ritirata il 6 settembre 1943, l’unico massacro di civili avvenuto in Calabria durante la Seconda guerra mondiale. Ottantuno anni dopo, la comunità di Rizziconi si è ritrovata davanti alla stele di Piazza Caduti per onorare quelle vittime.

La cerimonia, promossa dall’ANPI Comitato Provinciale di Reggio Calabria, ha visto la partecipazione del sindaco, di cittadini e associazioni. Elisabetta Tripodi, presidente del comitato provinciale ANPI, ha ricordato «l’urgenza di custodire la memoria in questo momento storico, perché la democrazia non è mai definitivamente acquisita».

Nel corso dell’iniziativa, l’ANPI ha deposto un cuscino di fiori in omaggio alle vittime. Ma il gesto più toccante è stato quello del signor Gino Ferri, anziano cittadino che da anni, in silenzio, torna sul luogo della strage: anche ieri ha portato un mazzo di fiori di campo nei colori del tricolore, trasformando la natura in una bandiera deposta davanti alla stele.

La commemorazione ha ribadito il dovere del ricordo e il contributo dei meridionali alla Resistenza. L’eccidio di Rizziconi resta una ferita, ma anche un monito: Nord e Sud, uniti contro il nazi-fascismo, seppero riconquistare libertà e dignità per l’Italia.

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