“Quello che sta per concludersi, è un anno segnato da lesioni profonde alla tutela dei minori anche in Calabria. E ciò che infligge maggiore dolore consiste nel dover registrare che sempre più spesso minori sono vittime di minori, come nel caso emerso in queste ore a Villa San Giovanni, dove un diciassettenne avrebbe violentato e ridotto al silenzio con minacce una minorenne”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria.
“Un annus horribilis per la cittadina tirrenica – prosegue Marziale – iniziato nel maggio scorso, con il rinvenimento del corpicino di un neonato, figlio di una bambina di 13 anni, continuato con il fermo di un 37enne a novembre, accusato di abusi su minori in cambio di regalie e droghe, fino all’epilogo che ha portato poche ore fa un diciassettenne all’istituto penale minorile di Catanzaro”.
Per il Garante: “Non bisogna assuefarsi a queste, che prima di essere “notizie” sono violenze. Mentre le autorità inquirenti indagano, la società tutta è chiamata ad interrogarsi, non già per darsi una spiegazione, ma per dare un segnale a quanti potrebbero essere malintenzionati. È necessario far sentire lo stigma della società, come fiato sul collo, a quanti immaginino che questi accadimenti siano ormai normali. È di fondamentale importanza far sentire la vicinanza alle vittime, chiamate ad un percorso di recupero irto di difficoltà, drammatico”.
“Villa San Giovanni – continua Marziale – è una città di lunga ed efficace vocazione sociale e bene ha fatto Marco Santoro a richiamare il mio impegno, ancor prima di ricoprire il ruolo di Garante in Calabria, nella qualità di presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, al fianco delle amministrazioni che si sono succedute nel tempo. Tutte le azioni messe in opera con Maria Grazia Richichi in termini di prevenzione, ma soprattutto di attivazione di servizi”.
“Rimango ovviamente sempre a disposizione dell’amministrazione e di tutte le forze sociali per qualsivoglia iniziativa si intenda intraprendere – conclude il Garante – anche perché intimamente, quando si parla di Villa San Giovanni, è come parlare di casa mia, tanto forte è il legame con la città”.