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Occhiuto a PresaDiretta: “L’ospedale di Polistena non chiuderà e forse non sarà neanche ridimensionato”. E su fenomeno ‘inidonei’: “Sto valutando come intervenire”

“Non è detto neanche che venga ridimensionato. I cittadini di Polistena dovrebbero essere felici del fatto che mai ci sono stati tanti interventi infrastrutturali come in questi ultimi due anni quindi non ho alcuna intenzione di chiudere un ospedale a cui peraltro ho dimostrato già di essere molto legato”.

Lo ha detto il presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la sanità Roberto Occhiuto a PresaDiretta che andrà in onda su Rai3 domenica 15 settembre e di cui è stato anticipato il testo dalla Rai, ad una domanda sulle preoccupazioni che l’ospedale di Polistena possa essere chiuso una volta completato quello di Palmi “come previsto – è scritto nella nota – dal Dca per la Riorganizzazione della rete ospedaliera regionale”.

“I ritardi che in vent’anni si sono prodotti nella sanità calabrese – ha aggiunto – di certo non sono ascrivibili a me. In due anni ho fatto molto di più di quello che è stato fatto negli ultimi 15 anni”.

Sul problema della presenza di numerosi “inidonei” tra il personale sanitario in Calabria – medici e infermieri che non possono lavorare nei turni notturni, nell’emergenza urgenza, nelle sale operatorie, certificati da colleghi che lavorano nelle stesse Aziende sanitarie e che si stima siano più di 1300 – Occhiuto ha detto che “è un problema e su questo sto cercando di approfondire quali possibilità mi dà la legge per intervenire. C’è un evidente conflitto che ha generato delle storture, moltissimi comportamenti opportunistici, perché in alcune aziende c’è una percentuale di inidonei straordinariamente alta”.

Alla domanda se questi inidonei certificati potrebbero fare la differenza per la sanità calabrese, il presidente Occhiuto ha risposto: “Io mi farei operare più da un medico cubano che ha due specializzazioni e le ha sempre esercitate che non da un medico che si è fatto dichiarare inidoneo e da 15 anni non tocca un bisturi”.

Quanto alla presenza nei conti della sanità calabrese di un debito non ancora quantificato dopo 14 anni di Commissariamento, Occhiuto ha dichiarato a Francesca Nava: “Sia il centrodestra che il centrosinistra avevano fatto disastri nella sanità. Il commissariamento doveva risolvere questi disastri, ne ha prodotto altri di ancora più gravi. La sanità che io ho raccolto non aveva i bilanci. Alcune aziende sanitarie non chiudevano i bilanci da dodici anni. Oggi hanno adottato i bilanci. In Calabria ci sono stati doppi e tripli pagamenti”.

“Abbiamo quantificato circa 800 milioni di pretese creditorie – ha aggiunto – abbiamo pagato circa il 50% di questo debito, cioè quello che ritenevamo fosse un debito vero sulla base anche delle risultanze dell’azione di accertamento che abbiamo fatto con la guardia di finanza, non abbiamo pagato la parte di pretese creditorie che ancora stiamo valutando”.

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