“Sgomento”. Davanti ai fatti del neonato trovato morto a Villa San Giovanni (RC) e alla drammatica situazione vissuta dalla mamma tredicenne, si definisce così Emanuele Mattia, già Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
“Il mio pensiero va ad un angelo che non ha conosciuto il senso della vita. Tutta la vicenda mi porta ad una riflessione che va oltre i confini del reale, anzi non riesco a trovare delle parole che possano colmare il dolore che mi affligge” scrive Mattia in una nota. “È una sconfitta sociale legata all’abbandono. Non è facile esprimere il proprio pensiero su una vicenda così complessa. Penso alla piccola madre, una vicenda che sicuramente al di là dei fatti giudiziari, dovranno farci aprire profonde riflessioni e creare ulteriori interventi a tutela di tutti, ma in particolare innescare processi di cambiamento culturale nei confronti dell’infanzia” spiega.
“Tuttora non si ha idea di quali e quanti servizi territoriali educativi esistano a favore dei bambini e, ancor più rilevante, non esiste una classificazione dei servizi territoriali educativi a favore dell’infanzia, né tantomeno una legge nazionale di regolamentazione degli stessi. Tra le cose da fare, in primis, ci sarebbe il potenziamento dei servizi sociali sul territorio a contrastare una situazione di grande fragilità” aggiunge. “Oggi è la giornata del silenzio, del pianto, della disperazione. Ma deve essere anche quella della promessa concreta di fare qualcosa per i più piccoli” conclude Mattia.