“Il Parco “Angelina Cartella” di Gallico Marina viene realizzato negli anni ’90 e progettato come “parco aperto”, fruibile da tutti e a tutte le ore. Purtroppo, subito dopo l’inaugurazione, è abbandonato all’incuria e al degrado dall’Amministrazione comunale e, in poco tempo, si trasforma in una discarica a cielo aperto. Da oltre 21 anni l’assemblea di autogestione del CSOA Cartella, composta dalle attiviste e dagli attivisti, lo ha reso e mantenuto fruibile per la comunità, tutto rigorosamente in autofinanziamento anche nelle spese di ricostruzione, dopo ben quattro attentati incendiari, l’ultimo devastante.
In questi venti e più anni, l’unico intervento effettuato con fondi pubblici è stata la realizzazione, da parte dell’Amministrazione comunale di un campetto di minigolf, mai utilizzato ed oggi ridotto ad un cumulo di plastica marcescente.
Scopriamo oggi che è in fase molto avanzato l’iter di approvazione di un progetto di intervento del Comune nel Parco che definiremmo ‘straordinario’. Siamo sorpresi perché avevamo avuto rassicurazioni sul fatto che la comunità informale che gestisce e si prende cura da un ventennio di questo luogo sarebbe stata coinvolta: chi meglio di noi conosce quel luogo, chi è in relazione con tutti i frequentatori di ogni fascia d’età? Riteniamo tuttavia che questa “distrazione “, possa ancora essere sanata. Anzi pensiamo che sia un’occasione unica per l’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria per sperimentare forme inedite di reale partecipazione popolare, che coinvolga chi quel luogo lo vive e ne vive bellezza e limiti. Ci sono alberi rari e di pregio, che per alcuni esperti potrebbero rientrare tra le specie protette, anche se nati spontaneamente o piantati da qualche appassionato botanico. Sono decine le specie animali che popolano il Parco, come molti uccelli migratori, che hanno inserito questo luogo nelle proprie rotte.
Il nostro obiettivo, coerente con le nostre pratiche di autogestione, è di intraprendere una procedura di coprogettazione, che coinvolga ambientalisti, urbanisti, il mondo dell’associazionismo e degli artisti che in questi anni si è relazionato con il CSOA e che può arricchire il progetto di nuovi spunti (pensiamo alle realtà organizzate o meno di diversamente abili). E naturalmente i fruitori abituali. Siamo convinte e convinti che la partecipazione protagonista ed attiva della collettività possa arricchire il progetto di nuovi e fondamentali spunti.
Una coprogettazione a cantiere aperto, che organizzi in maniera modulare i lavori, consenta in ogni fase la fruizione di buona parte del Parco e scongiuri l’ipotesi che l’intero Parco diventi l’ennesima area di cantiere chiusa ed inaccessibile per anni.
Abbiamo preso visione del progetto e riteniamo che non tenga in conto le reali esigenze del territorio. Uno degli elementi che troviamo assolutamente inaccettabile e inutile è la chiusura del Parco tramite l’installazione di cancelli, modifica che ne stravolgerebbe la reale natura libera ed accessibile. Il confronto con il gemello Parco della Rotonda, sito in zona San Paolo, sorge spontaneo e dovrebbe servire da monito: benché sia chiuso da cancelli, è stato negli anni ripetutamente vandalizzato e versa in condizioni pietose.
È mantenere viva l’attività nei luoghi che li preserva, soprattutto se c’è un collettivo che se ne prende cura con amore ed in maniera vigile, scevro da logiche commerciali.
Per rendere pubblico questo ed altro, convochiamo una conferenza stampa per il 4 gennaio alle ore 10 e invitiamo il consigliere Massimo Merenda delegato al Decoro Urbano, Parchi e Giardini ad ascoltare le nostre richieste e rispondere alle nostre domande”.
E’ quanto si legge in una nota del CSOA Cartella.